Dopo la recente uscita del Cedi Sardegna dal Gruppo, SISA ridefinisce le proprie priorità e iniziative strategiche sul territorio nazionale. La recente uscita dalla rete distributivaSISAdel Cedi Sardegna,, la cui rete rappresenta circa il 7% della numerica dei punti vendita SISA, con circa una decina di ragioni sociali associate, è l’effetto di un processo di riorganizzazione dettato da diverse strategie commerciali. Logiche di organizzazione e di competitività logistica sul territorio hanno portato il Cedi Sardegna a lasciare lo storico Gruppo SISA per entrare a far parte di un’altra catena distributiva. In particolare SISA ha ridefinito anche l’ambito territoriale privilegiando una organizzazione in grado di presidiare pesantemente tutte le filiere oltre che l’erogazione di importanti servizi per poter operare con un livello di costi ancora più competitivo. Cambia anche la composizione del CdA nazionale
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Adesso che sono rimasti soltanto in tre, speriamo che riescano finalmente a fondersi con qualche altra catena.
Mi faccio una domanda: si ridisegna il CdA con gli stessi nomi, scalando al posto di vice presidente un ex consigliere. Tutto il resto rimane invariato. Forse sarebbe il caso di interrogarsi sulla lungimiranza del CdA, considerato che stanno perdendo i pezzi da tutte le parti. Continuo a non spiegarmi la presenza in da, del consigliere Maria Cristina Amadeo ex presidente del fallito Fincedi Calabria Spa. Un premio?
Ciao Raul, da quanto tempo! Come va?
D’accordissimo con te, faccio comunque notare che in questo momento TUTTE le catene che non fanno parte di grandi centrali stanno perdendo pezzi …
Del resto sai meglio di me che fra qualche mese anche gli abeti cominceranno a perdere le foglie!
Gli omini invece prospereranno sempre di più…
Purtroppo gli amanti dei boschi hanno preferito gli gnomi agli abeti…
Ciao Giulio, io leggo sempre gdo, cerco di tenermi in linea più che altro per curiosità. Non è più il mio mondo, qualora in passato lo sia mai stato. Come ben puoi vedere in Calabria quasi tutti hanno già perso o stanno perdendo i pezzi abeti compresi. Quel poco che è rimasto cerca di sopravvivere reinventandosi giorno per giorno per resistere a questa bufera. Neanche i più organizzati hanno vita facile, figuriamoci gli improvvisatori. Omini, gnomi, abeti, il tuo messaggio è criptato ma per me molto leggibile, e forse hai ragione tu. Ma inutile stare dietro alle cose, come hai potuto vedere anche i giganti, o coloro i quali si sentivano tali, hanno le gambe di argilla e alla prima pioggerellina si sono sgretolati. Oggi avanza ( o sta tentando di farlo) ciò che ieri era il vecchio, il sorpassato. Corsi e ricorsi storici…… Un abbraccio