Il calo della spesa degli italiani ha avuto ripercussioni importanti sia sul commercio al dettaglio che sulla grande distribuzione determinando in entrambi i cambiamenti delle rispettive reti di vendita. Per la prima volta nella sua storia la grande distribuzione alimentare ha fatto segnare la prima riduzione dell’area di vendita pari a un -0,2% e subirà nel 2014 una riduzione più ampia. In crescita solo discount (un sesto degli acquisti degli italiani passa da qui) e superstore dove permangono comunque negativi i dati di vendita anche nel primo semestre dell’anno. A parità di rete persino i discount mostrano primi segnali di difficoltà.
Confrontandosi a livello europeo se dal punto di vista dei metri quadri rapportati alla popolazione oramai l’Italia ha raggiunto livelli di sviluppo non dissimili da quelli europei, dal punto di vista della reazione alla crisi è quella dove assieme alla Spagna la grande distribuzione ha sofferto maggiormente e dove si registrano le performance peggiori. Anzi, l’Italia si è caratterizzata per l’assoluta stasi dei volumi (0,3% in un quinquennio) e la più bassa variazione dei prezzi (3% dal 2008 al 2013) eccezion fatta per la Spagna. Ma osservando dal di dentro la filiera alimentare ci si accorge che non tutti soffrono allo stesso modo e se nel nostro Paese i prezzi al consumo sono cresciuti molto meno della media europea, l’industria alimentare ha fatto segnare un incremento superiore alla media europea e il differenziale tra prezzi dell’industria e prezzi al dettaglio è pari a circa 6 punti percentuali. Il dato più elevato in Europa, secondo solo alla Spagna.
Le previsioni e la proposta di Coop- “A dispetto anche degli ultimi inquietanti dati estivi sui consumi, crediamo che non sia corretto immaginare una recessione senza fine – sostiene Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia. Pensiamo invece che il 2015 possa essere l’anno dell’inversione di questo trend molto negativo, a patto che si operi per il sostegno alla domanda interna con provvedimenti a favore delle classi più deboli, con investimenti strutturali di ammodernamento del Paese, con politiche di riattivazione del credito alle imprese. E’ decisiva nel medio periodo la ripresa di una politica di riforme, a partire dalle liberalizzazioni e dai provvedimenti antimonopolistici che generino ricadute positive sul potere di acquisto delle famiglie (farmaci, energia, servizi finanziari). Il rapporto Ancc-Coop evidenzia infine come il problema prioritario del nostro Paese sia lo spread generazionale. Negli ultimi 10 anni i redditi delle le coppie con meno di 35 anni sono calati del 17%, quelli degli ultra 65enni sono cresciuti del 41%. Nessuna sorpresa quindi se il 2014 sia stato l’anno con il minor numero di nascite in Italia. Ma senza figli non c’è ripresa delle aspettative, non c’è incremento dei consumi, non c’è futuro. Nel ‘programma dei mille giorni’ è fondamentale rimettere al centro una nuova politica di sostegno alle nuove famiglie e alla natalità: è questo lo shock di cui avremmo bisogno.
Il settore distributivo è sottoposto ad una forte pressione, derivante dalla riduzione dei consumi e dall’accresciuta concorrenza. In Italia il settore mostra ancora una bassa concentrazione rispetto ai principali Paesi europei; sarà inevitabile una maggiore concentrazione nei prossimi anni, con crescita dell’efficienza e della dimensione media dei principali operatori.
Noi, che siamo il primo distributore italiano di beni di largo consumo, crediamo che la risposta principale, ancor prima che nella crescita quantitativa, sia nella crescita qualitativa, innovando profondamente il modo di fare impresa. Lavoriamo a importanti cambiamenti spostando valore dalle promozioni allo scaffale e introducendo in modo massiccio una modalità promozionale che lascia al consumatore la possibilità di scegliere senza imposizioni (il meccanismo dello “scegli tu”); semplificando i rapporti con l’industria e le condizioni contrattuali e allineandole a quelle europee; progettando una forte evoluzione del prodotto a marchio con l’obiettivo di superare rapidamente la quota del 30%. E’ una strategia con al centro la convenienza, che è un dovere primario di Coop, ma sempre associata a sicurezza e qualità per i consumatori; famiglie che spendono meno grazie alla nostra azione. Per Coop il 2014 è un anno di preparazione e in parte di anticipazione di questa importante svolta che crediamo farà bene non solo a noi ma all’intero settore.”
Qui sotto pubblichiamo , per i soli abbonati, le interessanti Slide degli studi effettuati e messi a disposizione degli addetti ai lavori da Coop
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