
Riprendo in questo spazio un articolo pubblicato ieri sul corriere della sera (pagina 47 Economia – Carriere e persone a firma di Enzo Riboni); .Questo il titolo: “L’impresa vince quando forma.”e le prime parole dell’articolo sono davvero inquietanti ….. “emergenza formazione ….”. Interessato e molto incuriosito mi sono letto in un fiato l’articolo (invito voi lettori a fare altrettanto). In due parole – dati pubblicati da AIDP- in Italia solo il 6,6% delle aziende investe in formazione d’aula. Giusto per avere un paragone con un dato europeo, la Danimarca si colloca con un bel 31,6% delle società che hanno investito in formazione …..(dati Isfol – ente di ricerca del Ministero del Lavoro)
Non entro nel merito dell’articolo che –vi ripeto – vi invito a recuperare ed a leggere attentamente. Mi soffermo su un verbo che da noi risulta essere piuttosto inquietante e mal digerito da tutti: INVESTIRE!!!
Siamo abituati ad usare questo verbo solo per acquisto di immobili, uffici, impianti, macchinari, nuove attrezzature, magazzini …..addirittura per l’acquisto di autovetture commerciali (???) raramente mi capitano imprenditori che dicano … “vorrei investire nelle mie risorse umane, nelle persone che ho, per esempio nella formazione”. Per fortuna ci sono!! Le statistiche dicono che sono davvero pochi, ma dobbiamo partire da questi illuminati.
Mi chiedo il perché siano così pochi e provo a dare alcune riposte che riguardano la mia esperienza.
Alcune volte mi capita di incontrare imprenditori, responsabili di risorse umane, nonché altre figure direzionali con le quali mi intrattengo nel discutere sui tempi di organizzazione delle loro risorse umane per eventuali percorsi formativi.
I pessimisti e negativi, quelli contrari alla formazione, mi dicono che hanno paura di far perdere del tempo, di non produrre nulla, temono il fatto che in aula non si fa”reddito”, che siamo in crisi e bisogna tagliare i costi inutili (la formazione un “costo inutile” …); altri riescono a sostenere che la gente torna ancora più confusa di prima e in ritardo con le “cose”non fatte. Ho trovato addirittura un imprenditore che temeva rivendicazioni sindacali e salariali ….. (davvero c’è di tutto)
I più illuminati sostengono che dobbiamo far maturare il bisogno nelle persone affinché vengano in aula convinte (e qui sono abbastanza d’accordo). C’è solo una controindicazione: spesso i tempi delle persone potrebbero essere biblici dato che abbiamo un sistema educativo scolastico e sociale che, fin dal periodo scolastico, dopo il diploma o la laurea, non ti richiede più di formarti. E’un problema strutturale insito nella nostra società che andrebbe rimosso.
Dovremmo insegnare – fin nel periodo scolastico -che la formazione continua aiuterebbe quanto meno le persone a rimanere al passo con i tempi. Ci sono persone che alla soglia dei 50 anni, magari dopo un diploma preso 30 anni prima non hanno mai e poi mai più aperto un libro per aggiornarsi. Avete presente cosa è successo in trent’anni??? Esagero … come è cambiato il mondo in pochi anni, pensate solo a come lavoravamo “solo” 5 anni fa ….
Tempo fa …. parlando di social network, in un mio interevento a proposito del bisogno di colmare la conoscenza digitale rispetto alla cultura analogica dicevo che “ …..anche a scuola si dovrebbe poter imparare con questi “strumenti digitali” ed imparare – senza preconcetti – a dialogare con questi nuovi linguaggi digitali: ne otterremmo beneficio tutti; meno resistenti gli adulti e più utili l’utilizzo dello strumento da parte dei giovani (che si sentirebbero, di conseguenza, più coinvolti); …. tutti un po’ più “attrezzati” per affrontare i nuovi cambiamenti che stiamo vivendo”; decisamente una grande opportunità
Invece …. tutto ciò che riguarda la formazione, la cultura, il cambiamento spaventa. Questa paura forse è figlia di uno slogan vecchio come l’uomo Il sapere è potere!!! Sarà così?? Abbiamo paura di cambiare?? Di non essere in grado di gestire un cambiamento nelle nostre realtà??. Forse si, forse no; come sempre non ho una risposta certa ma credo in questa affermazione Il sapere è potere!!!. Attrezziamoci!
Concludo dicendo che, non potendo risolvere questa tematica così in una paginetta, vi prometto in futuro interventi in questo spazio con persone e colleghi ancora più coinvolte del sottoscritto nella gestione della formazione e – magari – qualche “istruzione all’uso” di fondi pubblici che ci sono e che probabilmente nessuno conosce.