
Le vendite nella GDO stanno facendo fatica in tutti i territori del Paese. Il Nord-Est, area geografica solitamente al riparo dalle grandi fluttuazioni, appannaggio di aziende Retail molto concentrate nella vendita di prossimità con i format Supermercati e Superstore, quindi quelli ancora performanti, sta vivendo un periodo di preoccupante rallentamento dei consumi. Nei numeri percentuali si parla di decrementi pari a quelli registrati nel pari periodo nell’area 4: -2,2% negli ultimi dodici mesi. Da inizio anno l’area composta da Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, con un calo del fatturato dello 0,96% rispetto allo stesso periodo del 2013, è la seconda più in difficoltà dopo il Sud (-2,17%), con picchi molto preoccupanti come quello registrato nella settimana dal 3 al 9 marzo (-5,95%); inoltre la difficoltà delle famiglie è certificata dal calo dello scontrino medio che, negli ultimi dodici mesi, è sceso del 2,2% (da 32,32 euro a 31,62 euro), un valore esattamente in linea con quanto avvenuto nel Meridione. Da un’analisi più dettagliata emergono altre similitudini. Anche nel Nord-est, le scelte di consumo sono dettate soprattutto dal prezzo: si registra infatti il deciso progresso dei Discount (+4,6% lo scontrino medio, passato da 20,09 euro a 21,01 euro), a cui fa da contrappeso il crollo degli Ipermercati (-7,3%, da 51,01 euro a 47,27 euro). Riescono invece a limitare le perdite i Supermercati (-1,1%, da 30,93 euro a 30,58 euro) e il Libero Servizio (-1,3% da 17,71 euro a 17,48 euro). Nonostante le dinamiche siano dunque pericolosamente simili, resta comunque una grande differenza fra Nord-est e Sud, dove la crisi non è certo iniziata sei anni fa: lo scontrino medio della prima area è del 50% superiore a quello della seconda.