Dalla lotta alle ‘clausole invisibili’ nei servizi, a quella alle pillole miracolose, all’offensiva contro la contraffazione online. Queste alcune delle voci del capitolo delle pratiche commerciali scorrette sanzionate dall’Antitrust, che ha irrogato nel 2013 multe per 6.593.500 euro. Secondo quanto risulta all’Adnkronos, la parte del leone nel complesso delle sanzioni la fanno le pratiche scorrette relative alla vendita di parafarmaci, prodotti dimagranti e di bellezza che incide per 1.364.000 euro. Seguono le attività relative a viaggi e turismo che incidono per 930.000 euro; sempre nella categoria ‘Servizi’ alcune attivita’ ‘professionali e imprenditori’ sono state multate in 14 casi per un totale di 846.000 euro; pratiche relative a telecomunicazioni in 6 casi per 800.000 euro; in 3 casi sono state protagoniste le banche con multe a quota 630.000 euro; elettrodomestici, prodotti per la casa, fitness e altri accessori hanno inciso in ben 11 casi per 553.500 euro. Di seguito arriva il settore relativo alla grande distribuzione sanzionato per 505.000 euro per un totale di 6 casi, quello attinente a prodotti alimentari e bevande sanzionato in 7 casi a 415.000 euro e il settore energia elettrica e gas con multe per 350.000 euro. Tra le multe superiori a 100mila euro quello per pratiche relative a mezzi di trasporto mentre le altre sanzioni non superano i 35mila euro. Da segnalare che l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella monitora l’ottemperanza delle società alle indicazioni della stessa Antitrust per evitare il ripetersi della pratica commerciale scorretta. Un caso di questo tipo figura nell’ultimo bollettino settimanale dove viene irrogata a eDreams una sanzione per “reiterata inottemperanza” ad una delibera dell’Autorità. La multa è pari a 50mila euro. E’ infatti “emerso che anche a seguito delle modifiche grafiche apportate da eDreams sul proprio sito internet posteriormente alla chiusura del procedimento” la pratica commerciale “continua a presentare il medesimo profilo di scorrettezza già accertato dall’Autorità, in quanto sia la forcella inserita dal professionista nella stringa sottostante al prezzo di default, che la voce onnicomprensiva per spese di gestione e tasse -peraltro soggette a regimi di rimborso diversi- non consentono ai consumatori di conoscere, sin dal primo contatto, il reale prezzo complessivo da pagare per acquistare i servizi offerti dal professionista”. L’Autorità, pertanto, lo scorso 24 luglio ha nuovamente contestato a eDreams la “violazione dell’art. 27, comma 12, del Codice del Consumo” per aver reiteratamente inottemperato alla delibera assunta nel febbraio del 2011 dalla stessa Antitrust.
Antitrust: “Nel 2013 multe per 6,5 mln da pratiche commerciali scorrette”
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