La crisi economica degli ultimi anni ha colpito in pieno la domanda interna relativa ai consumi.
Tutti gli indici sul clima di fiducia sono ai minimi e le famiglie permangono il punto focale della crisi economica.
Le aziende italiane si trovano ad operare in un contesto difficile e le previsioni espresse dalla gran parte degli esperti macroeconomici non intravedono una via d’uscita nel breve periodo.
La mancanza di fiducia sul presente, ma anche sul futuro, amplifica le difficoltà oggettive in cui versano le famiglie ed inasprisce gli atteggiamenti di consumo volti alla salvaguardia del budget familiare.
Il permanere di condizioni critiche per i budget familiari, accanto alla progressione dei prezzi impedirà un recupero dei volumi acquistati, che nel secondo semestre, potranno solo contenere la dinamica al ribasso su tassi più moderati.
Risulta particolarmente significativo il calo della domanda nel comparto Alimentare che manifesta una notevole flessione nei volumi.
Industria e distribuzione reagiscono alla frenata dei consumi con un deciso incremento della concorrenza sulla convenienza.
Nonostante l’utilizzo continuativo della leva promozionale i volumi restano negativi e il consumatore rimane orientato alla salvaguardia del proprio budget.
Solo una ripresa del clima di fiducia dei consumatori, come conseguenza dello schiarirsi delle situazioni sul fronte istituzionale, potrà generare l’auspicata, da tutti, inversione di tendenza.