Nella pagina facebook di GDONews abbiamo, qualche giorno fa, pubblicato un video (lo trovate adesso anche in questo articolo) che mostrava come in Norvegia, consegnando una bottiglia di plastica o varie bottiglie di plastica al supermercato, ad ogni bottiglia ti venivano accreditati 50 centesimi di spesa gratis. Il gruppo dei giovani protagonisti del video arrivano ad ottenere quasi 20 euro di spesa gratis solo riconsegnando bottiglie di plastica. Com’è possibile? Perché una catena di supermercati intende rovinare il proprio bilancio per una causa ambientalista, nobilissima, ma che vale la sua morte? Perché ovviamente non succede questo. Prima di tutto è bene specificare che l’ambiente è effettivamente molto inquinato dalla plastica, si pensi che in Italia delle 480 mila tonnellate di ‘pet’ (la plastica che si usa per le bottiglie di acqua e altre bevande), soltanto 140 mila vengono recuperate. Le altre finiscono direttamente nelle discariche. Non è una bella cosa: la plastica è praticamente indistruttibile. Per cui l’ ideale sarebbe quella di un completo recupero di quanto già utilizzato e di una sua successiva trasformazione in altri prodotti. L’ ideale sarebbe quello di accrescere la quota di plastica da bottiglie da recuperare e riutilizzare. Questo scopo è appunto ottenuto con il metodo mostrato nel video, già abbondantemente sperimentato in Germania e a in alcune nazioni del Nord Europa come si diceva all’inizio: in Germania, ma anche in Norvegia, il costo della bottiglia di plastica viene aggravato di una “cauzione” , che indurrà i consumatori a restituire i vuoti al rivenditore. Si pagano in genere 50 centesimi in più che verranno restituiti quando il vuoto tornerà al rivenditore. Di certo, il sistema cauzionale non piacerebbe ai rivenditori di acqua minerale e delle altre bibite, che dovrebbero prevedere uno stoccaggio seppur provvisorio oltre a rischiare un calo di vendite (che poi è provato non si ha..anzi!).
La Grande Distribuzione potrebbe facilmente prepararsi a un’ eventualità del genere, anzi come ha commentato sulla nostra pagina Facebook Valerio Cortese “..non c’è bisogno di andare in Svezia. Basta andare in un negozio Unes e si troverà lo stesso servizio”. Ha ragione Valerio, ma ha anche ragione un altro commentatore sulla nostra pagina Facebook Erry Fernez nel rispondere che si parla di “…1 cent a bottiglia…”. In effetti anche la Coop Eridana svolge lo stesso servizio, questa volta però si parla di 2 cent. a bottiglia e lo sconto non è cumulabile. Paolo De Vizia ha invece puntualizzato che “Anche da Tesco in Inghilterra si ha lo stesso servizio,da noi sarebbe un’ottima forma di fidelizzazione, un discreto risparmio sulla spesa ed una buona azione verso l’ambiente”. Paolo ha ragione da vendere infatti se si pensa che le bottiglie PET in plastica in Italia valgono circa il 15% dell’inquinamento (cifre terribili a pensarci) la soluzione sarebbe geniale, inoltre tale sistema sarebbe un ottimo strumento di fidelizzazione, e guadagnerebbe cifre importanti sul turista che difficilmente farebbe rientrare il PET ed avrebbe un impatto ambientale straordinario. Ma le leggi dello Stato potrebbero aiutarci un po’ di più, dato che l’Unione Europea investe sull’ambiente.