Un altro sistema alternativo alla moneta è quello relativo alla distribuzione dei buoni pasto. Esistono diversi operatori del settore, considerato una manna per i consumatori ed una disgrazia per il Retailer che li accetta. Una di queste aziende è QUI! Group, gruppo leader nel mondo dei buoni pasto e dei titoli di servizio, dei sistemi di loyalty, del convenzionamento di merchant, della monetica e degli strumenti di pagamento, della realizzazione e gestione di reti e piattaforme tecnologiche sul territorio. Nel 2011 il gruppo ha chiuso con un fatturato che ha superato i 500 milioni di euro con una crescita media degli ultimi 5 anni del 23%, annovera 18 milioni di utenti complessivi dei propri servizi, 120 mila esercizi sul territorio nazionale affiliati al servizio buono pasto, oltre 7.000 fra Enti ed Aziende clienti, 900 fra dipendenti e collaboratori di cui il 60% di quote rosa e 60 nuove risorse inserite dall’inizio dell’anno. QUI Foundation, che è invece la Onlus fondata dal Gruppo, ha donato oltre 50 mila pasti caldi ai bisognosi ed ha avviato in collaborazione col Comune di Genova un innovativo progetto di approvvigionamento alimentare per “i nuovi poveri” basato sull’utilizzo di una card elettronica che consente il consumo dei pasti in famiglia anziché nelle mense per bisognosi. Nel 2010 QUI! Group ha creato il più grande circuito di loyalty in Europa raccogliendo oltre 24.000 adesioni e divenendo partner ufficiale di Poste Italiane per lo sviluppo congiunto del circuito Sconti BancoPosta -riconosciuto come “miglior programma loyalty” 2011 a livello internazionale. Parallelamente QUI! Group è diventata partner di Cisl per la realizzazione congiunta del circuito di scontistica NoiCISL. Per la GDO è stato pensato un buono pasto elettronico. La soluzione consente non solo di caricare il vecchio importo cartaceo, ma anche di agganciare a questo strumento tutta una serie di servizi utili al consumatore e al punto di vendita ed è rivolto a superare le difficoltà di tipo amministrativo che si presentano nella gestione di tale strumento. La proposta punta sull’innovazione tecnologica e sul progressivo abbandono di uno strumento obsoleto come il buono pasto cartaceo, sottoposto a furti, contraffazioni. Consente alle catene della Gdo di migliorare la gestione perché la fatturazione procede in automatico e viene accreditata in tempi notevolmente più brevi. Inoltre, col medesimo POS, è possibile accettare tutte le carte di pagamento, riconoscere automaticamente i programmi di fidelizzazione. Oltre a ciò, le insegne della Gdo potranno integrare questi servizi con la propria fidelity card, e usarla per vari servizi come la gestione del parcheggio, la gestione presenze del personale o altro ancora.
I Buoni Pasto elettronici: utili alla GDO?
Dott. Andrea Meneghinihttps://www.gdonews.it
Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it
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Per fortuna che quelli di Qui service dicono di essere tanto buoni e bravi. Chissà perchè non parlano delle commissioni salatissime che propongono agli esercenti: si parla del 14% per chi vuole il pagamento entro un mese, una esagerazione scandalosa e fuori dal mondo. se non si accetta questo, ci si deve accontentare di ricevere il saldo delle fatture con mesi di ritardo, mediamente ancora di più della media del settore comunque lunga. Per non parlare della contestazione fatta questo mese alla nostra azienda del conteggio errato di buoni cartacei
errati risalenti alle fatture di AGOSTO e SETTEMBRE, fatto del tutto infondato perchè i buoni cartacei li inviamo dopo un triplo controllo.
Ci tengo a sfogare la mia insoddisfazione verso questa azienda sleale e non corretta perchè il web è l’unico modo per poter far emergere la verità contro i soliti poteri forti che possono agire come vogliono senza temere conseguenze.
condivido quanto espresso dal signor emanuele poichè oltre a dover sostenere commissioni così salate, spesso e volentieri a noi esercenti vengono contestati i conteggi dei buoni pasto(dopo averli contati 3 volte in casa nostra),il ritardo nei pagamenti è sistematico, per non parlare del fatto che il buono pasto elettronico ha per l’esercente un aggravio di costo del 1% in più sulla commissione.