“Il Governo Monti ha fatto bene giocando la carta della liberalizzazione nel commercio. Si parla tanto di produttività nel settore industriale. Ma finora ci si era dimenticati dei servizi. Eppure da una maggiore concorrenza i primi ad avvantaggiarsi sono i consumatori che potranno contare su prezzi migliori” A parlare è il Presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari che aggiunge: “ Dal 2006 ad oggi abbiamo aperto 105 corner salute assumendo oltre 320 giovani farmacisti per un fatturato di 80 milioni consentendo un risparmio di 13 milioni di euro a vantaggio dei consumatori” Questi dati sono ovviamente relativi alla vendita dei farmaci da banco e non a quelli di fascia C, da cui Tassinari si aspetta un fatturato aggiuntivo di 45-50 milioni di euro, con conseguenti 8 milioni di euro di risparmio medio per i consumatori. Resta in attesa un’altra liberalizzazione di cui non esiste traccia nei provvedimenti del Governo in corso di approvazione, quella dei distributori di carburante. “Mi auguro e presumo che nel prossimo futuro il Governo affronti anche questa partita, quanto a noi abbiamo già tre distributori nei nostri supermercati e confermiamo il progetto di aggiungere altre stazioni di servizio nel corso del 2012. Per i consumatori si tratta di un vantaggio non indifferente: i nostri prezzi sono inferiori di 8-10 centesimi al litro rispetto alla media di mercato.” Di fatto il vero nodo che potrebbe dare un grande vantaggio al mondo della Distribuzione sarebbe quello della liberalizzazione dei carburanti, in Francia dove il business dei carburanti vede i Retailers nel ruolo di protagonisti, gli sconti legati agli acquisti della spesa possono dare ulteriori vantaggi all’acquisto del carburante. In una situazione come quella italiana attuale, dove l’impennata dei prezzi del carburante è tale da preoccupare tutti e dove sino a qualche mese fa nessuno si spiegava l’aumento dei prezzi alla pompa mentre il valore del greggio diminuiva, la liberalizzazione del settore sarebbe un grande incentivo alla fidelizzazione. Le insegne che si sono già organizzate sarebbero ovviamente molto avvantaggiate, ma verrebbe premiata la loro lungimiranza. Infine Tassinari si è soffermato su un punto che ritiene fondamentale: la possibilità di aprire nuovi supermercati in un Paese che finora le ha concesse con parsimonia, e talvolta strizzando l’occhio ad alcune insegne in alcuni territori ed a altre in altri. “ Quando si parla di nuove aperture bisogna essere cauti. Perché è vero che in Italia la presenza della Grande Distribuzione con 187 metri quadrati ogni mille abitanti è inferiore alla media europea. In Spagna ad esempio siamo a quota 275, in Francia a 287 e in Germania a 400. Però non è ovunque così. Ci sono regioni come il Friuli ( 250 metri quadrati) o la Sardegna ( 260) oltre alla Lombardia ( 230) ed un po’ in tutto il nord dove il mercato è già saturo. Ma, al contrario, al sud la media è più bassa come in Sicilia ( 150 metri quadrati), Puglia ( 134) o la Campania (102) si aprono nuove prospettive in grado di calmierare i prezzi. A cominciare da quelli dei generi alimentari. Il vero punto dolente della manovra riguarda, secondo Tassinari, i consumi, dove i provvedimenti del governo si inseriscono “ in una situazione di calo generalizzato. Coop nei primi 11 mesi dell’anno [..] notiamo il crollo senza precedenti del non food (-7,2%). Va un po’ meglio nel food dove perdiamo 1,1% a rete costante, che scende allo 0,7% a rete corrente. Ma questi dati sono peggiori di quello che sembra, se ti tiene conto che come Coop abbiamo assorbito circa un 2% di inflazione senza riversarlo sui consumatori.” Concordiamo con il Presidente Tassinari sulle riflessioni circa le liberalizzazioni, invero relativamente alle nuove aperture abbiamo da fare una considerazione sui dati dallo Stesso espressi. E’ vero che i metri quadrati di presenza della Grande Distribuzione sono inferiori alla media europea, ma bisogna considerare due fattori: prima di tutto le caratteristiche morfologiche del nostro Paese sono completamente differenti ai 3 Paesi citati dal Presidente di Coop Italia, lo spazio a nostra disposizione e soprattutto le infrastrutture a disposizione per ovviare alla morfologia del territorio non ci sono. Inoltre la conformazione della distribuzione italiana è diametralmente differente ai tre Paesi citati: il Francia la tradizione distributiva ha generato lo sviluppo del format degli Ipermercati, in Spagna discorso uguale dove l’ex leader Carrefour ha dato il via allo sviluppo del format che gli era più congeniale e la maggior parte della concorrenza ( escluso Mercadona che è leader sul format superstore) lo ha seguito ( Alcampo, Eroski, Ipercor). In Germania le argomentazioni sono simili, da sempre il terra tedesca il format Ipermercati e Grandi Discount dominano la scena. In Italia ha sempre prevalso la formula del negozio di vicinato, infatti la crescita soprattutto Coop la ottenuta negli ultimi anni, sia nello sviluppo del format degli Ipermercati sia nelle ristrutturazioni dei Supermercati in Superstore. Secondi noi la vera rivoluzione sarebbe rendere i territori dove un leader è forte fruibile alla concorrenza diretta, immaginiamoci una forte presenza di Esselunga in Emilia Romagna o in Liguria ovvero di Coop in Lombardia e Veneto. Secondo GDONews questa sarebbe la vera rivoluzione.
magari ci fosse concorrenza anche in Emilia…..
forse riusciremmo ad avere dei prezzi di vendita accettabili e soprattutto la Coop incomincerebbe a lavorare seriamente sui p.v.!
Sei un pinocchio Tassinari, dici bugie dall’inizio alla fine, ma cosa aspettarsi da gente come te?
Perchè non dici che quando hai sentito la parola “liberalizzazione” già ti fregavi le mani felice con l’acquolina in bocca per tutti i fantastiliardi che avreste intascato e poi versato sotto varie forme nelle casse del partito? Altro esempio delle fesserie che dici: “come Coop abbiamo assorbito circa un 2% di inflazione senza riversarlo sui consumatori”.. perchè non dici che questo 2% è stato pagato dai fornitori?
Il mondo della GDO è marcio, e Voi COOP non siete da meno.. peccato nessuno abbia il coraggio di parlarne e dire a tutti come stanno le cose.