giovedì 6 Febbraio 2025

Safeway (USA): coniugi non pagano panini, condannati e figlia affidata ai servizi sociali

Qui da noi, qualunquismo a parte, uccidi qualcuno e dopo pochi anni è possibile che sei in libertà vigilata per buona condotta. Negli USA il tenore della legge è ben diverso. In un supermercato Safeway è successo che i responsabili di un pdv che hanno fatto finire dietro le sbarre, seppure solo per poche ore, una donna incinta di 30 settimane e il marito che quel giorno l’aveva accompagnata a fare spese ma soprattutto hanno causato l’allontanamento dai genitori dell’altra figlia della coppia, una bambina di due anni e mezzo. Il tutto per due sandwich del valore complessivo di 5 dollari, circa 3 euro e mezzo, che la coppia aveva consumato durante il giro nelle corsie ma che alla fine, soprappensiero, si era dimenticata di pagare. Di fatto tali responsabili hanno voluto rispettare con rigore estremo la loro policy, che impone di denunciare alle autorità chiunque venga sorpreso a rubare, ma questa volta tale rigidità rischia di rivoltarsi contro l’immagine della catena. Ora Safeway ha il suo bel daffare a giustificarsi di fronte all’opinione pubblica americana, tutta schierata a favore della coppia. “Non era certo nostra intenzione separare una madre dalla figlia – hanno fatto sapere i responsabili della compagnia -. Non sapevamo che la bambina sarebbe stata tolta alla custodia dei genitori”. I due coniugi sono stati rilasciati su cauzione, dopo il pagamento di una somma di 50 dollari ciascuno. E ora dovranno fronteggiare un processo penale con l’accusa di furto di quarto grado. L’udienza davanti al giudice è stata già fissata per il 28 novembre. Una portavoce della Safeway ha fatto sapere che la compagnia riguarderà le immagini delle telecamere di sorveglianza e poi deciderà se e come riconsiderare la propria posizione nei confronti dei due denunciati. La cosa però potrebbe avere ulteriori strascichi. La coppia deve infatti valutare se presentare a sua volta una denuncia nei confronti della catena di supermercati “Abbiamo chiesto di parlare con un responsabile del supermercato – ha raccontato Nicole all’Associated Press -. Pensavamo di poter pagare e di chiudere la vicenda, che già ci aveva imbarazzato. Invece ci è stato detto che non era loro abitudine consentire il pagamento dei prodotti una volta asportati dal negozio. E che per questo ci avrebbero denunciato per taccheggio”. Quattro ore più tardi un ufficiale di polizia stava già leggendo i loro diritti, proprio come avviene nei film.

 

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