Midal di Latina: fallimento fragoroso

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La fine delle vacanze ha portato alle cronache un fallimento eccellente: quello della Midal di Latina. Le considerazioni che si sono fatte sui giornali nazionali e locali che hanno riportato la notizia sono state rivolte alla preoccupazione per la sorte dei 400 lavoratori del Cedi e dei 18 PdV Sidis che sino a pochi mesi fa erano dei fiori all’occhiello del Gruppo Interdis. In effetti quella zona del Paese si può considerare maledetta per il retailing nazionale dopo la caduta del Gruppo Cipac poco tempo fa ed adesso di Midal ( entrambe con la medesima insegna). Il Corriere della Sera è stato impietoso nel raccontare il fatto: ha parlato di scaffali vuoti, segnale desolante e dai tristi presagi, forniture non pagate causa della dichiarazione del naturale fallimento, ma la testata milanese è andata più a fondo ed ha affermato: “Tra i discorsi dei lavoratori e quelli dei sindacalisti torna spesso il nome del vecchio amministratore delegato di Midal, accusato di aver causato, attraverso una gestione non proprio ottimale, un clamoroso buco in bilancio. Ufficialmente non ci sono indagini a suo carico, ma dell’ex manager, negli ultimi giorni, si è persa ogni traccia.”. La cronaca ha (probabilmente) esagerato, però viene da fare un ragionamento: nemmeno nove mesi fa si parlava di un cambio al vertice del Gruppo Interdis, la Presidenza passava dal timone del Cav. Paolo Barberini, ricordiamo Presidente nientemeno che di Federdistribuzione oltrechè di Interdis, in luogo di Gianni Cavalieri. Il famigerato ( almeno per come dipinto dal Corriere)  Amministratore Delegato di cui parla il Corriere della Sera è proprio Paolo Barberini.

Ma com’è possibile tutto ciò, di cosa si sta parlando, ma è davvero possibile imputare a Barberini uno scempio del genere? Noi che facciamo cronaca, nella fattispecie specializzata, spesso ascoltiamo voci ed insinuazioni, se le pubblicassimo tutte non saremmo nemmeno più credibili, abbiamo notato il mare mosso su cui sta navigando il Gruppo di Via Lomellina, ma il congedo di Barberini in quella sede non aveva fatto frastuono, si era addirittura allontanato anche dalla sua Midal in religioso silenzio, insomma spariva signorilmente un calibro da 90 della GDO. E’ vero che in Italia i calibri da 90 normalmente rimangono in sella almeno 60 anni, e quindi una uscita di scena di un manager non ottuagenario doveva destare sospetti, ma che dietro ci fosse un terremoto come il fallimento Midal non si poteva nemmeno pensare. Ed invece è successo.

Dott. Andrea Meneghini
Analista ed esperto di Grande Distribuzione alimentare. E’ un attento osservatore delle dinamiche evolutive dei diversi format in Italia ed in Europa. Collabora con alcuni Gruppi della GDO italiana nelle aree di crisis communication management e news management. Affianca la Direzione Generale di alcuni Gruppi della GDO nella gestione delle strategie aziendali. Collabora anche con aziende del Mass Market Retail all'estero come assistant manager sull'italian food. Si può contattare scrivendo a meneghini@gdonews.it

11 Commenti

  1. Veramente lo sapevano anche i muri chi era Barberini r come trattava il personale all’interno della Midal. Lo sapevano i fornitori , forse non sapeva la Federdistribuzione che gli aveva affidato la presidenza , ma non ci si meravigli ….poi la presidenza e’ stata affidata a Cobolli Gigli ( che ha fatto danni alla Rinscente e alla Juventus ).
    La solita Italietta nomine politicche e non meritocratiche , poi ci sorprende del risultato finale

  2. Qualche domanda:
    1) perchè questa concentrazione di fallimenti nell’area laziale?
    2) perchè questa concentrazione di fallimenti in casa Interdis?
    3) Midal sarà nel breve termine l’ultimo dei “casi” laziali o ne dobbiamo prevedere altri ?
    attendo fiducioso risposte

  3. tenedevioccupare credo di avere le risposte:
    1)vedi la 2
    2) Interdis 10 anni fa era una realtà, poi basta, anzi un baraccone confuso che non si è mai preoccupato di mettere regole serie dentro la compagine. Barberini no comment.
    3) Si è possibile ce ne sia un’altro….chi manca all’appello?

  4. gianni grazie x risposte. consiglio di leggere intervista dello scorso aprile al DG Interdis e in particolare soffermarsi sulla risposta data circa la vicenda Alvi “..una Sede ha effettivamente il dovere di vigilare e il CDA ha stabilito sia regole chiare sia efficaci strumenti di monitoraggio interno.Monitoraggio continuo nel tempoin tutte le aree di azione di un’impresa: rapporti con i fornitori, con le istituzioni creditizie, con i clienti, etc”. Speriamo in una soluzione positiva per tutti i lavoratori coinvolti nella vicenda.

  5. ….come ho sempre affermato anche in altre circostanze, resto del parere che in Italia solo chi fa danni ha il posto assicurato a vita. Per questi signori, che con il loro operato, sfracellano la vita di molti lavoratori e delle loro famiglie, bisognerebbe introdurre il reato di omicidio sociale, ed essere giudicati e condannati alla strega di un delitto penale.

  6. In INTERDIS ESCLUSO SANTABROGIO L’INCOMPETENZA REGNA.

    A proposito di BARBERINI, NEL LONTANO 1993 DURANTE LE COMMISSIONI X IL DISCOUNT SOTTOLINEAVA SEMPRE CHE SAREBBE STATO UN FORMAT PERDENTE CHE AVREBBE AVUTO VITA BREVE..LUNGIMIRANTE. Come ha fatto un associazione come FEDERDISTRIBUZIONE a dare la presidenza ad un soggetto del genere

  7. ke schifo!!!posso solo iniziare con questa frase..abbiammo il grande tintisona ke come un avvoltoio che aspetta la morte certa, rileva tutte le società in fallimento o prox al fallimento….SCM in ultima..prima e midal dopo…..ma nessuno controlla qusto tipetto buffo che in 20 anni ha rubato banche, stipendi ai suoi operai delle varie cooperative ke ha, eke ora si stà approfittando della situazione economica prendendo soldi dalla regione in cambio di niente????ci sono operai dei vari gusto sidis, sidis, e altri punti di lavoro senza lavoro, e il signorino tintisona, insieme al suo consulente di lavor di gran esempio tale Mosca(cacciato dalla findus a calci nel culo per truffe varie)che cosa fà???assume personale nuovo(stranamente donne di bella presenza anche)a far niente…e x niente s intende niente!!!!!chiudo dicendo….che schifo!!!!!

  8. inizio ancora di nuovo con la stessa frase…..che schifo!!!!! che schifo perchè….gira che ti rigira la minestra è sempre quella, e chi magna sono sempre gli stessi, e chi paga siamo sempre noi che ci spacchiamo in due per delle persone che non valgono niente……non sò cosa scrivere ancora per quanta rabbia che porto dentro, ma nelo stesso tempo tristezza, perche siamo divorati da chi dovrebbe darci una speranza di lavoro, che, c’è, ma non viene pagato………che schifo!!!!!!

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