In Italia quando si parla di Franchising, si parla prevalentemente di Grande Distribuzione. E’ quanto emerge dal rapporto pubblicato dall’Assofrancising che spiega che nell’ultimo quinquennio il peso percentuale del segmento della Distribuzione Alimentare si è rafforzato arrivando ad essere il 25,4% del fatturato complessivo, contro il 18,6% registrato nel 2005. Il Franchising trova la sua nascita ufficiale il 18 settembre 1970 a Fiorenzuola dove un’azienda della grande distribuzione, la Gamma d.i., inaugurò il primo di 55 punti vendita gestiti direttamente da una decina d’affiliati. La Gamma d.i. offriva ai propri affiliati una serie di servizi: sopralluogo, progettazione ed assistenza tecnica per l’allestimento del magazzino, istruzioni per il personale direttivo e per quello di vendita, allestimento commerciale e assistenza per l’inaugurazione dell’unità. All’affiliato invece, si richiedeva una superficie di vendita di almeno 350 mq, una licenza di magazzino a Prezzo Unico e un capitale di 25-30 milioni di lire. La Gamma d.i. fu poi acquisita dalla Standa. Oggi il franchising si è evoluto al punto di fatturare nel suo complesso 21 miliardi di euro dando lavoro a più di 180.000 persone. Il Franchising si sviluppa, secondo le statistiche pubblicate da Assofranchising, principalmente nel nord est, seguito dal centro italia. Il nord ovest, al contrario, sembra non essere terra fertile per questa formula di business. Secondo gli aspiranti affilianti lo scoglio maggiore per adire a tale formula di business sarebbero da un lato la difficoltà dell’accesso al credito, e dall’altro l’esosità degli affitti degli immobili. Però, che piaccia o meno, oggi lo sviluppo della Grande Distribuzione, anzi soprattutto della Distribuzione Organizzata e del Discount, passa per questo filone. Aumentare la quota di mercato con nuove aperture oggi è diventata una faccenda molto delicata, ci sono ingenti investimenti, permessi, territori molto saturi che si coniugano ad un rischio economico notevole, visti i costi di start up, quindi la via più semplice per aumentare la quota è proprio la formula dell’affiliazione. Però la semplicità è davvero relativa perché sul campo oggi è presente moltissima distribuzione organizzata, che offre contratti sempre più deboli a favore degli affiliati, ma spesso con clausole quasi nascoste, o situazioni di marketing che possono mettere in crisi la parte più debole. Detto questo l’opinione di GDONews è che, nel nostro Paese, il vero investimento di un’azienda che opera nella Distribuzione Organizzata con la formula dell’affiliazione, lo deve fare sulle persone adibite allo sviluppo, vero nodo per crescere a costo quasi zero.