Si è detto sopra che in occasione dell’evento fieristico è stato presentato un rapporto Tns sulla tematica della sostenibilità, un tema che lascia le posizioni tra le due realtà ( industria e distribuzione) ancora distanti. Secondo la Gdo sono proprio le grandi catene di vendita, assieme agli agricoltori, i soggetti che più hanno sofferto a causa della crisi, mentre l’industria è quella che si assicura i migliori margini. Secondo Francesco Pugliese, direttore generale Conad, ”la crisi ha creato problemi seri e agricoltura e distribuzione sono i soggetti che non ci guadagnano, ma almeno all’agricoltura vanno le sovvenzioni dei governi. Chi trasforma si prende invece la fetta più grossa dei guadagni”. Sulla stessa linea anche Roberto Fiammenghi, direttore acquisti Coop Italia, che sottolinea come ”sono i bilanci a dire queste cose. L’industria deve venire da noi con il giusto prezzo, ovvero quello che riflette il costo complessivo della filiera”. Secondo Conad lo scenario dei rapporti tra Gdo e industria alimentare va anche verso una maggiore selezione delle marche presenti sugli scaffali. Per quanto riguarda il tema promozioni, Pugliese ne difende la validità e sottolinea come siano state queste a far reggere alle vendite l’impatto della crisi oltre la pressante concorrenza dei discount. Alle accuse della Gdo, Federalimentare replica sottolineando diplomaticamente che è in corso un negoziato ”per poter stabilire nuove relazioni – osserva il presidente Gian Domenico Auricchio -, sia nell’interesse del consumatore che della competitività delle imprese”.
Ma gli industriali presenti a Cibus non ci stanno a passare da ‘affaristi’: ”In ogni filiera oggi l’equilibrio è complesso – osserva Francesco Mutti, ad dell’omonimo gruppo conserviero – Inesorabilmente la crisi sta colpendo, è in difficoltà la produzione e anche la distribuzione, ma per la Gdo direi che c’è anche un problema di sovraffollamento dei punti vendita”. Mutti indica come la Gdo non possa lamentarsi più di tanto, visto che ”i più grandi ritorni su investimenti li generano proprio le grandi catene di distribuzione, mentre non abbiamo visto realtà dell’industria crescere in modo importante”. ”L’industria fa una fatica bestiale e non si può pensare di ridurre i margini – commenta Dario Scotti, presidente e ad di Riso Scotti – Lo dimostra l’inflazione sui prezzi alimentari nell’arco degli ultimi vent’anni, siamo su livelli ridicoli”. ”Siamo sulla stessa barca – è il parere di Biagio Mataluni,presidente dell’omonimo gruppo big della produzione olearia in Italia – Bisogna fare un grande patto per trovare regole condivise che premino tutti. E, per cominciare, vanno regolate le promozioni”. Noi di GDONews ci teniamo ad esprimere un parere sul tema: i consumi sono in netta contrazione e lo sono per tutti i format, dal Discount all’Ipermercato. il dott. Pugliese difende la strategia delle promozioni come strumento per combattere tale contrazione. Probabilmente l’affermazione la deve anche esprimere per spiegare a tutti i soci Conad la sostanziosa diminuzione dei margini che sta attanagliando il Gruppo nella sua totalità. L’avanzata del Discount, però, è un po’ una favoletta, la quota di mercato è aumentata dal 2006 al 2009 dello 0,4%, ma soprattutto dalla metà dello scorso anno la stessa quota sta vivendo delle preoccupanti contrazioni. Noi non siamo in grado di dire chi ci guadagna di più in un momento di crisi generalizzata ( dei consumi, finanziaria, etc.), siamo però in grado di affermare che l’industria che oggi viene chiamata a partecipare in termini di investimento ai lanci pubblicitari su volantino hanno ritorni molto più deboli che nel passato, e non per questo sono diminuite le richieste, al contrario sono aumentate, come sono aumentate le attività promozionali rendendo, causa saturazione, meno efficaci le stesse. Il vero problema è la qualità dell’offerta, e questo coinvolge tutti, distribuzione ed industria. Forse più la prima che la seconda.