Nei numeri passati abbiamo pubblicato interviste ed articoli rivolte ad un problema molto scottante che riguarda la Grande Distribuzione nazionale. Il rincaro dei prezzi di diversi prodotti di primaria importanza ma soprattutto inseriti nel paniere dell’inflazione (pane, pasta, latte, etc.). La GDO aveva lanciato un allarme al Governo Nazionale chiedendo di intervenire direttamente per alleviare (se non proprio risolvere) il problema. Le soluzioni che ci si potevano aspettare erano quelle rivolte a calmierare le impennate dei prezzi attraverso nuove ed urgenti politiche comunitarie (quote latte su tutti). Dall’altro lato della barricata c’era anche Adiconsum, associazione dei consumatori, che a gran voce, strilla allo scandalo della crescita dei prezzi ed alla rapidissima ricerca delle soluzioni. Così il governo (Ministri De Castro e Bersani) ha incontrato a metà settembre Federdistribuzione per la risoluzione del problema. In una nota il Governo, conseguentemente all’incontro ha dichiarato: “E’ positivo l’impegno della grande distribuzione di mantenere i prezzi per il 2007 entro il tasso di inflazione, pari all’1,6%”. Vero. Solo che chi era a quell’incontro ha raccontato che, in verità, le cose sono andate un poco diversamente; sembra che il Governo abbia chiesto garanzie alla GDO, rappresentata da Federdistribuzione, di mantenere i prezzi entro la soglia inflattiva prevista. Di fronte allo scetticismo (leggasi difficoltà oggettiva), il Ministro delle attività produttive ha improvvisamente convocato giornalisti e rappresentanti dei consumatori nella sala dell’incontro per comunicare l’accordo avvenuto. La GDO aveva bisogno di aiuto governativo e lo ha avuto.
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La Grande Distribuzione fa tutto meno che gli interessi dei consumatori : ricarichi del 80% ( se calcoliamo i contratti che sono del 50% – 55% per le piccole medie aziende ) e poi parliamo di bloccare i prezzi al pubblico !!! lo possono fare per altri 10 anni. !!
La mitica Grande Distribuzione minaccia i fornitori (di delistarli se continuano a fornirli) dei vari Lando , Sup.ti Tosano , Martinelli , Rossetto , perche’ li temono perche’ sono gli unici che stanno praticando una politica orientata al consumatore.
Se questa non e’ dittatura , ma la gente non lo sa !!
…un’altra cosa che i consumatori dovrebbero sapere è la seguente:
quando ci si trova in una fase economica come l’attuale che è sufficientemente caotica e critica da determinare innalzamento dell’inflazione, e quindi dei prezzi al consumo, la GDO pone in atto una politica perversa. Pubblicizza (come la Coop) il blocco dei prezzi soggetti a rincari….e poi fa la questua ai produttori chiedendo contributi in denaro…per non far levitare i prezzi.
Mi domando: se il produttore è costretto a ritoccare i listini a causa di aumenti del costo del lavoro, aumenti dei costi di trasporto, aumenti dei costi energetici, ecc.ecc.ecc………il fatto di dover “aiutare” la GDO a non aumentare i prezzi sborsando somme di denaro che conseguenze ha??? La prima è quella di un ULTERIORE aumento dei costi di produzione!
L’industriale che non volesse far aumentare ulteriormente i propri listini che strada può seguire? ce ne sono diverse:
1) diminuire i costi derivanti dal produrre di qualità;
2) tagli ai costi del lavoro (leggi al personale);
3) delocalizzazione degli impianti di produzione (leggi spostare all’estero!).
Queste possono essere davvero conseguenze auspicabili per contenere i costi di pane e latte o, forse, sarebbe meglio intervenire sulle CAUSE che generano questi aumenti???
…e qui mi riferisco a tutti quegli aumenti che il consumatore…ma anche il produttore è costretto a subire che ho citato all’inizio.
La GDO…non fa nulla PER il consumatore!