Ai primi di Gennaio a Palazzo Santa Lucia di Napoli si sono incontrati l’assessore alle Attività produttive e all’Agricoltura Andrea Cozzolino e i rappresentanti della grande distribuzione come le aziende Alvi Spa, Carrefour, Cava Market, Coop, Mida 3, Sisa e un delegato di Federdistribuzione. L’adesione alle decisioni concordate al tavolo è arrivata, al termine, anche dai rappresentati di Auchan Italia.
Nel corso dell’incontro si stabilisce di accelerare il processo che porta, anche nella regione Campania – in linea con quanto previsto dal decreto Bersani sulle liberalizzazioni – alla vendita di farmaci da banco presso ipermercati e supermercati.
“Abbiamo avuto garanzie dalle principali aziende del settore — dichiara Cozzolino – che entro sei mesi sarà avviata la vendita di farmaci nelle strutture presenti nella nostra regione. E’ prevista almeno un’apertura al mese a partire dagli inizi di febbraio. Le aperture interesseranno tutte e cinque le province. È una grande opportunità per i consumatori che avranno una possibilità in più di poter scegliere dove acquistare alcuni farmaci tra i più comuni. Potranno farlo in luoghi dove abitualmente fanno la spesa e anche in orari a volte insoliti per acquisti farmaceutici, oltre ad avere la possibilità di risparmiare. Nei prossimi giorni — conclude Cozzolino — convocherò, inoltre, i vertici di Federfarma Campania per sperimentare forme di incentivazione che favoriscano la crescita della capacità competitiva anche delle farmacie campane”. Da Federfarma la reazione è tiepida: “Gli sconti per i farmaci da banco li pratichiamo già nelle nostre farmacie – avverte Michele Di Iorio, vertice della categoria per Napoli e provincia – e ormai abbiamo siglato accordi in tal senso con i grossisti e produttori che portano il risparmio per gli utenti dal 10 al 15 e fino al 20 per cento. Il decreto Bersani lo abbiamo già digerito e non ci spaventa. In tutta Italia esistono punti vendita nella grande distribuzione. Peraltro la legge prevede l’impiego di un farmacista per cui è un provvedimento utile a riassorbire sacche di disoccupazione che esistono anche per i farmacisti. Il punto è un altro: non risolve il problema della spesa farmaceutica in Campania a fronte del quale scenderemo in sciopero a Napoli e Caserta a partire dal 15 (a Salerno già in atto dall’8 gennaio)”.