Superato, non senza fatiche e sacrifici, il periodo della pandemia, gli italiani hanno ripreso alcune delle vecchie abitudini che fanno parte della tradizione gastronomica del Paese. Fra queste anche l’acquisto dei salumi al banco assistito, scelti e affettati al momento e non confezionati. Un ritorno al passato, sinonimo di rinnovata voglia di qualità, freschezza e riduzione degli sprechi, tradotto in un 58% delle vendite a peso variabile contro il 42% di quelle a peso imposto.
Segmento, quello del peso variabile, nel quale è fortemente radicata l’attività della bolognese CLAI (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi) fondata nel 1962 e specializzata nella produzione di salumi – salami in particolare – e carni fresche bovine e suine.
Un marchio che oggi rappresenta un punto di riferimento per la carne 100% italiana, forte di una base di soci allevatori che declinano tradizione e artigianalità di oltre sessant’anni di storia in prodotti sicuri per i consumatori grazie ad una filiera controllata dai mangimi alla lavorazione finale.
Se, infatti, il marchio ha compiuto negli ultimi quindici anni passi avanti molto importanti sotto il profilo dell’innovazione implementando e rafforzando l’approccio quotidiano al prodotto, dall’altro è riuscito a non intaccare il valore di cooperativa inteso nel senso più profondo, favorendo un confronto continuo fra i soci – oggi 140 allevatori e circa 250 lavoratori – tenendoli costantemente informati e coinvolti nell’attività e i risultati aziendali.
In un contesto competitivo complicato qual è il tratto distintivo di questa cooperativa che negli ultimi quindici anni ha conquistato rilevanti quote di mercato?
Secondo Gianfranco Delfini, responsabile marketing della Cooperativa “Il principale elemento distintivo di Clai è il suo essere una cooperativa. In un contesto in cui prevalgono marchi storici legati a famiglie, Clai è relativamente giovane con i suoi 60 anni, ma forte del fatto che i soci non solo lavorano sulla materia prima, ma la conferiscono direttamente. Questo rafforza ulteriormente il valore del prodotto. Per il consumatore, i punti di forza sono la qualità e l’artigianalità del prodotto, garantiti dal 100% di carne italiana.
Un rigore mostrato anche nel periodo post pandemico o nell’ultimo anno in cui i costi della materia prima hanno causato non pochi problemi, spingendo molte aziende a trovare soluzioni alternative mentre CLAI ha tenuto la barra dritta sul 100% italiano, prendendosi anche qualche rischio ma senza snaturare il proprio concetto di artigianalità e proposta qualitativa come tratti distintivi agli occhi dei clienti e degli utilizzatori finali.
Questo in un momento in cui le vendite dei salumi nella GDO italiana stanno vivendo un periodo di transizione e contrasti con un 2024 che si chiuderà probabilmente con una leggera contrazione (-0,5%) a volume dopo che il 2023 aveva mostrato segnali di crescita con un aumento significativo del valore della produzione, spinto da inflazione e aumenti dei costi delle materie.
Fattori che hanno fatto emergere lo spirito resiliente del settore dei salumi che si sta ritagliando ottimi risultati nell’ambito delle esportazioni e che si pone con sempre maggior attenzione alla diversificazione dell’offerta e soprattutto alla sostenibilità, punto cardine del mercato in generale.
Sotto questo aspetto CLAI, che ha l’attenzione all’ambiente nel suo DNA, come spiega chiaramente Gianfranco Delfini.
“Clai ha sempre prestato grande attenzione alla sostenibilità, realizzando già dieci anni fa un impianto di biogas che crea un’economia circolare della produzione. Questo sistema recupera i sottoprodotti della lavorazione della carne e li trasforma in gas, utilizzato per alimentare i processi produttivi.
Inoltre, Clai ha avviato iniziative per la riduzione delle emissioni di CO2, come la piantumazione di oltre 3.000 alberi autoctoni e l’efficientamento energetico dei propri impianti. L’impegno di Clai si estende anche al benessere dei lavoratori, con miglioramenti nell’ambiente lavorativo e un sistema di welfare aziendale, e alla responsabilità sociale, con progetti come la “spiaggia dei valori”, che permette a persone con gravi disabilità di vivere il mare grazie a strutture appositamente create.
Importantissima è la stretta collaborazione tra Clai e il Banco Alimentare. È nata invece più di recente la sinergia con un’associazione di Faenza che ha creato “La spiaggia dei valori”, un progetto rivolto alle persone con gravi difficoltà alle quali è stata data la possibilità di vivere il mare con attrezzature dedicate.
La nuova Clai: Zuarina e Faggiola latte e formaggi
Un forte senso di comunità e radicamento nel territorio che CLAI ha ulteriormente rafforzato con l’ingresso nella cooperativa di Zuarina, prosciuttificio di Langhirano le cui origini risalgono alla seconda metà dell’Ottocento che di recente è stato anche insignito del riconoscimento di “Marchio storico”.
Un Brand riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo – percentuale export del 40% – che incarna pienamente lo spirito di CLAI votato alla ricerca della qualità e al rispetto delle tradizioni con un prodotto di primissimo livello.
Stesso spirito che ha portato all’acquisizione del piccolo caseificio di Palazzolo sul Senio “Faggiola latte e formaggi” che aggiunge lavorazioni di prodotto 100% italiano all’offerta della cooperativa.
Una sfumatura qualitativa in una gamma che resta ovviamente fortemente legata alla carne e ai salumi venduti ai retail come alle piccole realtà di Centro e Nord Italia.
Da sempre però CLAI è stata sinonimo di salumi in grado di intercettare i trend del mercato ma con la forte impronta delle tipicità, romagnole e non, visto che ha saputo proporre anche ricette emblematiche della cultura gastronomica del Sud Italia.
Clai e l’offerta Healthy Food
Ma non solo, perché è stata in grado di orientarsi anche nel comparto salutistico con salami light a bassa percentuale di grassi che abbinano gusto e leggerezza, così come salami totalmente privi di conservanti, sia tecnici che vegetali.
Oggi però il fiore all’occhiello di CLAI è la “Passita”, tipica salsiccia romagnola con una stagionatura molto lenta e delicata ristretta però ad una ventina di giorni. Un prodotto rivolto a qualsiasi target e ottima in ogni momento della giornata, che porta con sé radici e qualità che la cooperativa valorizza da oltre sessant’anni.