lunedì 2 Dicembre 2024

Ricorrenze 2023: incremento delle vendite e calo dei volumi. Grave la situazione nel Sud

Nella Grande Distribuzione il periodo natalizio rappresenta tradizionalmente il momento più importante dell’anno in termini di fatturato, per questo l’analisi dell’andamento di questo particolare evento diventa particolarmente interessante, quest’anno lo è ancor di più anche alla luce di quanto avvenuto l’anno scorso.

La scorsa estate, infatti, iniziò la crescita esponenziale dei costi energetici che mise a soqquadro le imprese italiane rendendo ancora più evidente l’importanza e l’impatto dell’energia per l’industria.

Uno shock che ha creato forti preoccupazioni sulla produzione – per le settimane più rilevanti dell’anno – di quelle merceologie come pandori e panettoni e sono fortemente energivore.

Un’incognita che lo scorso Natale si è poi tradotta in una straordinaria depressione dei volumi a causa dei prezzi che hanno incrementato in maniera rilevante.

In questo contesto, quest’anno, inizialmente si ipotizzava una forte riduzione dei prezzi di listino dato che la situazione energetica sia era considerevolmente riequilibrata, ma così non è stato. A tal proposito è interessante l’intervista fatta al direttore commerciale di Coal Claudio Barbiero.

Quali saranno le conseguenze di questa situazione? Grazie ai dati forniti da NielsenIQ relativi alle vendite del periodo iniziale delle ricorrenze, ovvero quello che arriva a fine ottobre che, pur non rappresentando il momento topico – collocato fra il dieci dicembre e i giorni che portano al 6 gennaio – è comunque utile per capire l’andamento del mercato che al momento è decisamente interessante.

 

Iniziamo dalle vendite a valore che lo scorso mese hanno registrato un incremento del 12,4% dovuto essenzialmente all’inflazione, tanto è vero che a volume si nota invece un decremento del 12,5%.

 

E’ in negativo anche il trend delle confezioni e dei pezzi venduti in Italia (-5,7%) con una riduzione che, con la crescita del valore, conferma il peso dell’inflazione.

 

Altro dato interessante è quello relativo al prezzo medio che in Italia è cresciuto del +28,5% rispetto al 2022 mentre il valore del prezzo medio senza promozione è più basso (+28,5%) e quello in promozione è incrementato del 32,7%.

 

Ciò conferma che gli italiani devono ancora fare i conti con una situazione economica poco rassicurante.

 

Pressione promozionale che in questo ambito si conferma in crescita dato che l’Intensity Index segna il passaggio da 33,7% di ottobre 2022 a 34,1% di ottobre 2023.

 

Come detto le vendite a valore sono in incremento ma vediamo il loro andamento nelle diverse zone della Penisola: in Area 1 la crescita è stata del 10,7%, salita al 12,3% in Area 2 e al 12,9% in Area 3, con l’Area 4 che registra l’incremento maggiore attestandosi a 13,7%.

 

A volume invece proprio il Sud-Italia risente del decremento maggiore con -17,1% e un considerevole crollo delle vendite nella Grande Distribuzione che resta sotto il 10% nel Nord-Ovest (-9,2%) ed è in media (-11,6%) nelle altre due zone.

 

L’andamento delle confezioni vede l’Area 1 ancora in media (-5,1%) mentre l’Area 4 è ancora una volta sopra (-7,3%) e raggiunge un prezzo medio altissimo con +37,1%, frutto di un’inflazione molto forte. Prezzo medio che sempre nel Sud-Italia senza promozioni raggiunge il 35,5% e con promozioni arriva al 38,5%.

 

Area 4 che per quanto sia quella con l’intensità promozionale più alta registra in ogni caso un -0,5% rispetto al 2022. Il suo Intensity Index raggiunge quasi il 37% a fronte del 32% del Nord-Est e del 35,5% del Centro-Italia. In Area 4 dunque l’incidenza delle promozioni si avvicina quasi al 40% e rispetto al 2022 resta comunque alta anche in Area 3.

 

In conclusione dunque il periodo delle ricorrenze vede un incremento delle vendite a valore – che è quello che interessa alla Grande Distribuzione – e allo stesso tempo una depressione dei volumi che non può che preoccupare l’industria.

È evidente la grande sofferenza del Sud-Italia dettata dalla fortissima inflazione che non frena comunque una pressione promozionale molto alta (seppur in calo rispetto all’anno scorso) che cresce anche nel Centro mentre nel Nord la situazione è più tranquilla.

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