
Pianificare gli ordini con maggior precisione, migliora la disponibilità a scaffale e riduce sprechi e ore di inventario manuale. Sono solo alcuni dei vantaggi offerti da RFreshID, soluzione pensata da Checkpoint Systems per il mondo dei freschi che, grazie all’utilizzo della tecnologia RFID consente di organizzare e gestire le scorte in modo efficiente, migliorandone così la visibilità, monitorando anche in tempo reale i tempi di scadenza dei prodotti.
“Ad oggi nella Grande Distribuzione, e per la parte dei freschi in particolare, la tecnologia RFID non viene ancora utilizzata appieno come capita invece nel mondo del fashion – spiega a GDO News Alberto Corradini, RFreshID EMEA sales director della società – questo per una serie di problematiche, anche economiche, che noi ci siamo impegnati a risolvere per garantire un ritorno sull’investimento.
“L’anno scorso – aggiunge – abbiamo lanciato un progetto per etichettare tutte le vaschette di prodotti freschi con scadenza breve come carne, pesce e salumi, questo perché confrontandoci con i clienti ci siamo accorti di quanto impegno di risorse in termini di tempo occorra per contare le singole confezioni ogni giorno e, soprattutto, verificarne la scadenza per evitare impatti sociali ed economici. Per questo suggeriamo di fare un test pilota al mondo del fresco: testiamo i benefici, valutiamo i risultati e consideriamo i progressi che possiamo ottenere in termini di costi del personale e controlli”.
Partendo da questi aspetti siete quindi arrivati allo sviluppo del progetto RFreshID, con quali vantaggi per i clienti?
“Ci siamo focalizzati su come questa tecnologia potesse aiutarci ad offrire un conteggio super veloce dei prodotti, garantendo informazioni accurate. Siamo così arrivati a sviluppare una soluzione completa partendo da un’etichettatura in produzione, applicando un tag che consente una codifica immediata anche della data di scadenza della referenza.
Stiamo lavorando sia sul peso fisso che sul peso variabile, fornendo una tracciabilità completa in grado di migliorare anche la visibilità dello stock. Vantaggi misurati direttamente nei punti vendita che hanno evidenziato una riduzione di circa il 50% delle ore dell’uomo impiegate per controllare la merce a scaffale e in negozio, con un’accuratezza vicina al 100%. Aspetto questo non da poco visto che migliora anche l’attività di rifornimento perché il cliente può avere sottomano, in ogni momento, il dato reale del suo stock.
Un aspetto fondamentale della vostra proposta riguarda il ritorno economico dell’investimento da parte degli operatori, in che modo si concretizza?
“In merito al tag RFID c’è un’idea diffusa che questo sia si utile ma troppo caro. Ma noi invece misuriamo un ritorno dell’investimento per il reatiler, inpoco più di un anno. Questo grazie agli innumerevoli vantaggi offerti da questo tipo di tecnologia che non sono solo finanziari ma anche di customer experience visto che si è sempre in grado di offrire prodotti superfreschi, e di gestione del personale in negozio, liberato da incombenze e quindi in grado di potersi dedicare ad altro. Dobbiamo inoltre ricordare che quella del fresco è la categoria che offre le maggiori marginalità, quindi, dovrebbe esserci una propensione maggiore all’innovazione”.
Quanto è importante il know-how dell’azienda per fornire tutto il supporto necessario al cliente che sceglie di acquistare la tecnologia RFreshID?
“Checkpoint è una multinazionale americana con quasi cinquemila dipendenti in tutto il mondo, è leader nelle soluzioni RF/RFID verticalmente integrate per il retail ed è in grado di supportare il cliente a 360° essendo produttrice di hardware, software e degli stessi tag. Grazie alla nostra esperienza abbiamo inoltre realizzato anche un tag specifico per i prodotti freschi che si differenzia da quello comune per l’abbigliamento. Questo per fornire la totale sicurezza a contatto con il cibo o nel caso in cui finisca all’interno del microonde. Etichette che garantiscono il massimo funzionamento anche con le basse temperature dei banchi frigo. Inoltre, stiamo investendo anche in termini di ricerca e sostenibilità realizzando etichette sempre più piccole che utilizzino quindi il minor materiale possibile, e possano essere riciclate insieme al packaging sul quale sono applicate, senza impattarne il processo di riciclo; un aspetto questo che credo ci differenzi molto. Infine, lavorando anche con i vendor, ci preoccupiamo di fare in modo che l’etichettatura parta già in fase di produzione senza andare ad impattare minimamente su tutti i vari passaggi produttivi. Un elemento che viene monitorato costantemente dai nostri esperti che sono a disposizione dell’industria”.
La vostra soluzione RFreshID garantisce infine anche un’attenzione particolare al tema della sostenibilità limitando al minimo gli sprechi di cibo, un altro vantaggio non da poco in questo periodo storico.
“Quello del waste food è un tema col quale la distribuzione si deve confrontare ogni giorno e a cui noi siamo in grado di rispondere assicurando, come detto, un costante monitoraggio della durata dei prodotti. Analizzando il dato con un retailer abbiamo visto come, mediamente, un prodotto trascorra il 40% della propria shelf life in retronegozio anziché in area vendita con la prima conseguenza che una volta arrivato sullo scaffale non è più freschissimo. Questi passaggi senza l’RFID non si possono misurare e sono invece importantissimi perché non solo evitano lo spreco alimentare ma consentono di vendere sempre a prezzo pieno un prodotto fresco che altrimenti verrebbe proposto in sconto a pochi giorni dalla scadenza riportata sull’etichetta”.