Pressione promozionale mai così in basso negli ultimi dieci anni, si salvano solo i discount

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Nel 2018 la Grande Distribuzione aveva vissuto il periodo con l’incidenza della pressione promozionale più alta della storia. In quel momento si era capito che qualcosa stava cambiando e la cosa sarebbe stata ancora più chiara verso la fine del 2019. Quattro anni fa, infatti, il dato del totale Italia arrivava al 25,9% e, l’anno successivo, era sceso al 25,7%.

Poi, nel 2020, con i mesi del lockdown che avevano influenzato e, per certi versi, danneggiato definitivamente le prestazioni delle vendite in promozione, la pressione aveva avuto un calo evidente (23,7%), prima della risalita del 2021 (24,7%). Arriviamo quindi alla rovinosa caduta del dato progressivo ad agosto 2022 (22,7%), per un’incidenza diminuita di tre punti dal 2019 ad oggi; un dato sicuramente rilevante per quanto riguarda l’Italia.

Soprattutto nell’ultimo biennio la discesa è stata generalizzata però le differenze più consistenti le ritroviamo nei formati tradizionali come supermercati e ipermercati. Questi ultimi infatti perdono 1,7% passando da 32,8% a 30,1%, mentre i superstore da 2.500 a 4.500 metri quadri, scendono da 31,7% del 2021 a 29,2% con un incredibile decremento di due punti e mezzo.

Guardando invece ai supermercati fino a 2.500 metri quadri, notiamo un calo di 2,1%, visto che scendono da 26,4% a 24,3%; tendenza simile a quella dei piccoli negozi di prossimità che passano da 20,4% a 18,5% (-1,9%).

Per quanto riguarda i discount – storicamente caratterizzati da una minor pressione promozionale – la diminuzione è contenuta allo 0,9% (da 14,7% a 13,8%). In conclusione dunque possiamo dire che il calo per quanto generalizzato, è evidentissimo nei supermercati e nei superstore, e più in generale in tutti i formati tradizionali. Si salvano un po’ i discount ma complessivamente siamo di fronte al dato più basso da oltre dieci anni a questa parte.