Mantenere lo stesso livello qualitativo in un momento storico ed economico pieno di insidie. È questa la sfida raccolta dal salumificio veneto Pavoncelli, attivo dal 1899, che oggi si districa fra i miglioramenti attuati sia internamente che esternamente con fornitori e clienti e che, a causa dei rincari arrivati a livelli inaccettabili, in alcuni casi eccezionali, è stato costretto a sospendere momentaneamente alcune referenze poi reintrodotte quando la situazione si è stabilizzata. Soluzioni adottate senza mai mettere però in discussione il dialogo con i propri clienti anche in questo periodo particolare.

“Il 2021 è stato un anno indubbiamente difficile – afferma a GDONews l’Amministratore Delegato Marco Pavoncelliguardando anche al recentissimo passato che abbiamo affrontato con la stessa strategia del precedente, ragionando sulla straordinarietà di una situazione mai vissuta prima. Per questo motivo, da un lato abbiamo fin da subito coinvolto i nostri clienti, condividendo le problematiche e proponendo una soluzione caso per caso e cercando un dialogo costruttivo con i nostri partner, sapendo di poter trovare margini di miglioramento con tutti. Dall’altro, ci siamo prodigati per contenere i costi e preservare la fiducia dei nostri consumatori, ripensando i processi produttivi, ottimizzando la filiera, la logistica e valorizzando la qualità del prodotto, che non è mai stata oggetto di tagli. Anche durante il lockdown, lavorando in smart-working, siamo riusciti a portare a termine alcuni progetti come il packaging ecosostenibile. Oggi, invece, per quanto riguarda le negoziazioni con la Gdo, possiamo ritenerci soddisfatti rispetto alla complessità di molti casi che abbiamo visto. La gran parte delle insegne dei nostri clienti hanno accettato gli aumenti e solo in alcuni casi è stato richiesto di ridimensionare la percentuale di incremento in base al tasso di inflazione rilevato, o di posticipare la decorrenza delle nuove condizioni. Ancora una volta, la trasparenza e la condivisione che contraddistinguono il nostro approccio con i diversi buyers sono state vincenti, consentendoci di vedere la situazione come un’opportunità e di trovare con ognuno una mediazione che ci ha permesso di rivedere gli accordi per rafforzare la collaborazione nel tempo”.

In questo quadro di forte incertezza quali sono le novità a cui state lavorando e che presenterete nel corso dei prossimi mesi?

“L’introduzione dell’ecopack è senza dubbio la più rilevante. Siamo stati i primi a realizzare delle vaschette per affettati completamente riciclabili nella carta, che già dopo pochi mesi dalla presentazione al Cibus sono state oggetto di aggiornamento tecnico, introducendo un’inedita finestrella che permettesse al consumatore di soddisfare la propria esigenza di vedere il prodotto senza però tradire l’ecosostenibilità del progetto. Nel frattempo, continuiamo a migliorare la nostra produzione che già da decenni è gluten free priva di derivati del latte, glutammato, allergeni o OGM. Di fatto siamo “free from” da molto prima che questo termine diventasse mainstream. Non l’abbiamo mai visto come un elemento distintivo ma come il risultato di una scelta di qualità fatta a monte, che continua a guidarci facendoci selezionare accuratamente la materia prima, lavorandola con il nostro know-how secolare e proseguendo con una continua ricerca produttiva, garantendoci inevitabilmente salumi eccellenti. Da qualche mese inoltre abbiamo portato a  termine la transizione degli aromi, che ora sono naturali in tutti i prodotti della linea Pavoncelli. Ogni giorno ci chiediamo come poter migliorare, consapevoli che questo è un percorso senza fine ma sempre stimolante che sicuramente porterà ulteriori novità”.

Il lavoro svolto sul packaging conferma un’attenzione particolare dell’azienda al tema della sostenibilità, divenuto ormai imprescindibile per garantire competitività sul mercato. Come lo declinate nella vostra attività quotidiana?

“Per molte aziende questo argomento è diventato non solo attuale, ma anche una vera e propria leva di marketing. Qualunque sia stata la spinta che ne ha motivato lo sviluppo, abbiamo visto tantissime novità in ogni settore, con il packaging che forse ha avuto un riscontro più evidente agli occhi del consumatore, anche se non vanno dimenticati gli investimenti a livello aziendale, meno evidenti ma altrettanto importanti. Il salumificio Pavoncelli era da anni alla ricerca di una vaschetta per salumi affettati completamente riciclabile nella carta; solo recentemente siamo riusciti a concretizzare questo packaging, grazie alla collaborazione con un nostro fornitore che ha creduto nel progetto. Come detto, stiamo inoltre lavorando al miglioramento ecosostenibile delle confezioni di tutta la linea, ma il materiale che andremmo ad utilizzare è ancora in fase di valutazione”.

A livello strutturale invece come mettete in pratica questa attenzione all’ecostenibilità e in che modo tali azioni possono portare a un vantaggio in termini di competitività?

“Abbiamo sul tavolo nuovi progetti da sviluppare per continuare e migliorare l’impegno ambientale che il salumificio Pavoncelli ha preso con il territorio della Valpolicella: un legame non solo aziendale, ma anche familiare, che dura da oltre 120 anni. In tal senso ci stiamo muovendo “olisticamente”. Il packaging può essere uno degli aspetti importanti della sostenibilità ma è inevitabilmente legato anche all’attenzione dell’azienda nei confronti dell’ambiente in tutte le fasi di produzione. È un vero e proprio investimento. La nostra sede attuale ad esempio è stata  pensata nel 1995 guardando al futuro: ancora oggi, grazie a quella visione, siamo in grado di soddisfare agilmente requisiti di qualità molto restrittivi. Questo porta ad un vantaggio competitivo, soprattutto internazionale, nei confronti di quelle aziende che hanno sedi datate che non riescono ad adeguarsi ai modelli attuali. Un altro aspetto è la certificazione secondo la norma ISO 14001 che abbiamo da circa vent’anni: si tratta di una norma internazionale ad adesione volontaria che specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale in continua evoluzione. In ambito energetico infine abbiamo recentemente potenziato in modo significativo l’impianto fotovoltaico con pannelli di ultima generazione che riducono sensibilmente la carbon footprint assicurando un tasso di riciclabilità sempre più alto. Il tempismo di questo investimento è stato perfetto, anche da un punto di vista competitivo: ci ha permesso di affrontare gli aumenti dei costi energetici, limitando le ricadute non solo sull’azienda ma anche sul consumatore”.

Consumatori che Pavoncelli coccola con i suoi prodotti anche all’estero, su un mercato significativo per il valore economico che premia, anche a livello di immagine, un’eccellenza italiana nel mondo. “La qualità dei nostri prodotti – conclude Pavoncelli –  è garantita dal gusto e dalle diverse certificazioni che abbiamo e che rappresentano un asset importante dell’azienda. La pandemia ha inevitabilmente messo in stand by lo sviluppo programmato dei mercati e la PSA ha aggiunto altre problematiche, limitando lo spazio di azione a tutte le aziende che, come noi, esportano salumi nel mondo. Superata la fase più delicata della pandemia in Europa stiamo comunque riscontrando una progressiva ripresa verso i volumi pre-Covid”.