Dopo il lancio in Svizzera dei burger a base di larve della farina, la “carne del futuro” si prepara a farsi largo nei mercati europei
Quando si parla di cibo del futuro, oppure di opportunità concrete per rispondere alla sfida globale della nutrizione, gli insetti occupano uno dei ruoli principali. Forse anche più di alghe ed erbe selvatiche, visto che persino la Fao li considera una risorsa fondamentale, perché ricchi di proteine e facilmente reperibili. Agli insetti sono poi dedicati diversi studi del Nordic Food Lab danese, che indaga il reale valore gastronomico di coleotteri e affini, con l’obiettivo di renderli presto appetibili al grande pubblico. In realtà, ci sarebbe da considerare che circa 1.900 specie d’insetti sono a tutti gli effetti parte delle diete tradizionali di almeno due miliardi di persone. Negli Stati Uniti, inoltre, aziende promettenti come Exo e Chapul vendono barrette energetiche a base di farina di grillo. E persino nel vecchio continente, dove probabilmente l’entomofagia è più avversata per ragioni culturali, alcune aziende olandesi e belghe commercializzano prodotti con ingredienti simili nei rispettivi Paesi, dove le norme restrittive varate dall’Unione Europea, comunque destinate a cambiare dal 2018, vengono già reinterpretate in maniera più aperta.
Coop Swiss anticipa tutti
E c’è chi prova a giocare d’anticipo anche fronte retail. Dallo scorso 21 agosto sette store della catena elvetica Coop propongono sui suoi scaffali i prodotti di Essento, una startup zurighese che realizza cibo a base di insetti. Si tratta di burger e polpette a base di larve della farina (Tenebrio monitor), abbinate inoltre con riso, legumi, spezie e verdure. Se la sperimentazione dovesse avere i risultati attesi, la vendita sarà estesa ad altri punti vendita del retailer, magari anche con un ampliamento della gamma d’offerta. Al momento, comunque, le referenze sono già presenti anche sul portale ecommerce del rivenditore.
La legislazione elvetica
La Svizzera è dunque il primo Paese in Europa ad autorizzare apertamente il consumo di alcuni insetti come cibo. La norma in vigore dallo scorso primo maggio, infatti, permette l’uso alimentare di grilli domestici, cavallette e, appunto, larve della farina, purché provenienti dalla quarta generazione di insetti allevati. Oppure, in alternativa, è possibile affidarsi all’importazione, anch’essa però sottoposta a rigide condizioni e controlli.
Dal 2018 anche in Italia
Dal prossimo anno la vendita di insetti commestibili sarà liberalizzata anche in Italia, sulla scorta del nuovo regolamento europeo sui cosiddetti novel food. Intanto, secondo uno studio della Società Umanitaria di Milano e del suo Centro per lo Sviluppo Sostenibile, il 47% degli italiani si dichiara favorevole al provvedimento, mentre il 28% è disposto a provare gli insetti.
Ci sono alcune imprecisioni. Il Belgio ha una legislazione sugli insetti da due anni (http://www.afsca.be/foodstuffs/insects/). L’agenzia del cibo UK e quella Danese hanno dato un esplicito OK agli insetti edibili. La Svizzera non e’ quindi il primo paese ad autorizzarli in Europa. Inoltre non e’ sicuro che dal prossimo anno gli insetti accedano agli altri mercati alimentari dell’Unione. Dipende dalle domande e dai tempi di approvazione. Potrebbe avvenire nel 2019. Le statistiche sui consumatori sono relative a insetti interi, ma quasi nessuno commercializzerà insetti interi, piuttosto prodotti processati come la Cricket Pasta (www.bugsolutely.com) che hanno un’accettazione tra i consumatori molto più’ elevata.