Rally a Wall Street per Amazon. Il gigante dell’e-commerce, fondato 20 anni fa da Jeff Bezos, venerdì è balzato alla Borsa di NY del 15%, complici i conti del secondo trimestre migliori delle attese con fatturato a 23 miliardi di dollari e utile che ha toccato i 92 milioni. Amazon, partita nel 1995 come libreria online, vende ora di tutto, libri compresi.
Il risultato è che la società ha superato Wal-Mart in termini di capitalizzazione. Ora quella di Amazon si attesta a 262,51 miliardi di dollari, mentre quella del gigante delle vendite al dettaglio, che ieri è sceso in Borsa dell’1%, è ferma a 232,78 miliardi. Un segno dei tempi che fa di Bezos uno degli uomini più ricchi del mondo sulla base della classifica stilata dal Bloomberg Billonaire’s Index. Bezos con i suoi 46,3 miliardi di dollari è uno dei pochi web guru a tenere testa all’irresistibile ascesa di Mark Zuckerberg, di Facebook. Il quale con 42 miliardi è in nona posizione battendo Christy Walton, figlia di Sam ossia il fondatore di Wal-Mart.
Amazon ha comunque sorpreso tutti, compreso gli analisti di Wall Street. In pratica il gigante delle vendite online è tra i pochi ad aver beneficiato della crisi che obbliga i consumatori a cercare online il miglior prezzo per il prodotto desiderato. E Amazon, che mette a confronto i prezzi di venditori diversi, è, in questo momento il sito più gettonato tanto che ha fatto segnare un rialzo vertiginoso delle vendite pari al 20%.
E dire che solo un anno fa si assisteva ad un crollo dei guadagni del gruppo di Seattle, con perdite pari a 126 milioni di dollari dovuti in gran parte agli investimenti in varie direzioni sopratutto a livello di servizi ai clienti. «I significativi investimenti cominciati fin dal 2010 cominciano ora a pagare in maniera significativa», hanno spiegato gli analisti.
Ieri le azioni Amazon si sono portate al massimo storico a 560 dollari ben oltre dunque il precedente record che era fermo a 493 dollari.
Il risultato è dunque molto importante per il gruppo di Bezos, anche alla luce della durissima concorrenza non solo da parte degli altri giganti del commercio online, come eBay o, soprattutto la cinese Alibaba, ma anche da parte di tante altre startup che vanno moltiplicandosi, offrendo servizi di consegna a domicilio di bene sempre più eterogenei e in tempi rapidi ed efficienti.