
Cibus, Tuttofood, Vinitaly, ovvero le rassegne più importanti e prestigiose del food italiano partono per la prima volta insieme alla conquista degli scaffali della grande distribuzione organizzata negli Stati Uniti. L’iniziativa è dell’Ice, che in collaborazione con Federalimentare e le Fiere di Milano, Parma e Verona organizza per la prima volta una collettiva italiana di 52 imprese alla FMI Connect di Chicago (9-11 Giugno), la principale fiera del prodotto alimentare dedicata al mondo della Grande Distribuzione organizzata e del retail.
La partecipazione italiana, guidata dal vice ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha come principale obiettivo quello di incrementare presso la grande distribuzione americana il numero dei prodotti autentici italiani disponibili sui loro scaffali e consolidare brand e prodotti già esistenti. Gli Usa infatti rappresentano il più grande mercato di consumatori mondiale con 315 milioni di persone e nel 2014 l’export di prodotti alimentari italiani verso gli Stati Uniti è aumentato del 6,2%. Dalla Fmi di Chicago il vice ministro Calenda, infatti, oltre a partecipare ad un fitto calendario di appuntamenti con la Gdo statunitense, illustrerà agli addetti del settore e alla stampa le attività previste dal piano Piano Straordinario Made in Italy Usa 2015.
Con la tappa di Chicago si darà quindi il via alla più grande campagna di promozione per il settore del cibo e vino italiano mai realizzata negli Stati Uniti che avrà come data simbolica il Columbus Day a ottobre e che vedrà il coinvolgimento di 4 Stati, California, Texas, NY, Illinois, con l’obiettivo di portare nuovi prodotti italiani sugli scaffali, aumentare quindi le nostre esportazioni in Usa ma anche a contrastare i falsi prodotti italiani, quelli spesso venduti grazie all’italian sounding. I dati previsionali intanto stimano una crescita dell’export per i prodotti italiani di almeno il 5-7% che, grazie a queste nuove iniziative potrà anche raggiungere un +12%. Per quanto riguarda i prodotti del food and beverage italiani in Usa, nel 2014 il settore vitivinicolo si è confermato il principale, seguito dall’olio d’oliva (che è arrivato a detenere il 48,16% del mercato Usa). L’Italia è poi il primo paese importatore negli Stati Uniti anche per quanto riguarda i formaggi e la pasta.
Fonte : Ansa