“Riprendiamoci lo spazio per leggere : storie di vita vera che servono a tutti”

“un regalo per me? ….. La mia prima risposta è stata quasi una battuta …. Mi basterebbe un po’ di buon senso da parte di tutti. Poi ho pensato ad un libro….”

Ho ripreso questa mia frase dall’ultimo intervento, per condividere con voi la chiusura delle riflessioni dell’anno precedente e ripartire proprio da qui, da questa speranza  per un nuovo anno.

Alla fine il libro è arrivato come regalo: anche più d’uno a dire il vero. Ma uno in particolare che mi sento di segnalarvi: il titolo è “Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa” di Mario Calabresi (attuale direttore del quotidiano La Stampa). L’ho divorato in un giorno: Calabresi mi piace come giornalista e come scrittore, ma aldilà delle mie preferenze personali e soggettive, credo che andrebbe letto se non altro per il tema che – ancora una volta –  affronta e che riguarda in particolar modo il nostro attuale mondo giovanile, sempre più disorientato e affamato di nuove opportunità.

L’autore racconta una storia vera che riguarda la sua famiglia (nel racconto vengono citate persone che, per diversi  e svariati motivi,  ho conosciuto anch’io); nella storia principale ne intreccia altre che hanno più o meno lo stesso “filo rosso”: storie di giovani che hanno avuto il coraggio di guardare avanti, di seguire l’impulso che nasceva dentro loro, vero motore della nostra personale motivazione reale, quella del sogno. Nell’ambito della  psicologia positiva si chiama anche motivazione “emergente”: cercare nuove strade nelle sfide impossibili e rendersi conto che proprio questo sforzo è il motore che mi fa emergere (appunto) abilità che nemmeno io conoscevo e che posso avere dentro me. Ma il sogno è talmente forte che ogni ostacolo viene rimosso. Soprattutto la paura di non farcela.

Obbligherei ogni giovane fermo al palo, il famoso 40% della nostra percentuale di disoccupati, a leggere questo libro per capire come loro coetanei abbiamo avuto la forza di cominciare una nuova vita a non aver paura di diventare grandi. Soprattutto avere il coraggio di andare oltre e contro ogni pre-giudizio. Nel capitolo “la ruota continua a girare” c’è qualche cosa di unico e che andrebbe letto da tutti i giovani studenti prima di iniziare una nuova carriera professionale. E’ il manifesto reale di chi ha avuto il coraggio di andare oltre. E’ una storia vera della nostra provincia italiana, di un giovane che ha avuto la forza di ritrovare e far ripartire un lavoro vecchio, per certi versi antico, dimenticato; una sfida definita da tutti anti-economica, un fallimento sicuro; tutti lo avevano sconsigliato, anche con numeri alla mano; per molti  sarebbe stata un’ecatombe economica. Ma lui ha creduto nella sua visione, nel suo sogno e con grande determinazione e lavorando senza mai sentire fatica, mettendo in gioco tutto se stesso (compreso di nuove  competenze che gli derivano dagli studi fatti – è qui la chiave!!!!) ne ha fatto un azienda con i fiocchi. E oggi ci sono anche una ventina di dipendenti. Una ricchezza immensa per sé e per la comunità stessa dove vive. Non vi dico altro, vorrei che – con curiosità – cercaste informazioni sia sul  libro che attraverso altre fonti  per leggere questa meravigliosa storia di vita vera. Vi regalo una sua frase “la crisi c’è, ma non possiamo lasciarci prendere dal pessimismo, bisogna investire, inventare, studiare, fare ricerca, leggere, scoprire e immaginare, anche oltre quello che ci hanno detto sia consentito”. Meraviglioso!

La centralità del racconto è invece tutta legata alla meravigliosa esperienza di due persone e di tante altre citate nel libro, che raccontano come hanno speso tutta la loro vita come volontari in terre martoriate da guerre e conflitti.

I recenti fatti di cronaca e ciò che sto leggendo un po’ ovunque tra giornali e social, mi spingono a chiudere questo intervento invitando soprattutto questi nuovi “dotti, medici e sapienti,” “questi giudici de noi altri” a  leggere di queste esperienze di vita prima di parlare, prima di giudicare, proprio per non far confusione  soprattutto verso coloro che hanno dedicato tutta la loro  vita agli altri. Non aggiungo altro se non che,  ancora una volta, solo la cultura ci potrà salvare. Ancora un augurio di un nuovo anno pieno di letture affinché – speriamo – questo approccio possa cambiare questo paese.

 

 

 

 

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