La riforma decennale sul regime fiscale dei buoni pasto sembra essere arrivata ad una svolta positiva. La Commissione Finanze della Camera dei Deputati, infatti, esaminerà la proposta d’innalzamento del valore esentasse del buoni pasto contenuta nei due emendamenti alla legge di Stabilità. Le modifiche proposte sono di due tipi: nel primo caso si tratta di un aumento del valore esentasse fino a 7 euro del buono pasto in qualsiasi forma; nel secondo caso, tale innalzamento sarebbe di 6 euro per il buono pasto in forma cartacea e di 7 euro per il buono pasto in forma elettronica. La deducibilità dei buoni pasto, oggi, è pari alla soglia di euro 5,29 per ogni giorno lavorato. “Accogliamo con soddisfazione l’avvio dell’iter parlamentare di riforma di un sistema che attende dal 1998 un allineamento al costo della vita– ha affermato Andrea Keller, Amministratore Delegato Edenred Italia -. “Gli studi condotti da OpenEconomics e Università di Tor Vergata sull’impatto del sistema dei buoni pasto nell’economia italiana mostrano dei numeri assolutamente interessanti. Su un valore del mercato di circa 2,8 miliardi di euro, il buono pasto e la catena di valore aggiunto già oggi rappresentano lo 0,72% del PIL; un aumento del valore esentasse a 7€ porterebbe il settore a rappresentare lo 0,90% del PIL con conseguente aumento di entrate fiscali, valore aggiunto nei pubblici esercizi e maggior potere di acquisto sui lavoratori. Siamo certi che aumentare il valore dell’esenzione fiscale del buono pasto contribuirà a far ripartire i consumi e che le ripercussioni positive si vedranno non solo a livello individuale, con un incremento del potere d’acquisto subito fruibile e che non può essere distratto nel settore del risparmio, ma anche a livello dell’intero sistema Paese.” Negli scorsi mesi anche Anseb, l’associazione nazionale degli emettitori buoni pasto aderente a Fipe-Confcommercio, in più di un’occasione si è espressa a favore di un aumento del valore di deducibilità fiscale del buono pasto, presentando i vantaggi di tale riforma nel corso di un convegno organizzato a Montecitorio con Fipe, Confcommercio, Cittadinanzattiva, Adiconsum, Adoc, Federconsumantori, Movimento Consumatori, Cgil, Cisl e Uil.