Giuliano Poletti passa dalla presidenza nazionale di Legacoop e, da qualche mese, numero uno dell’Alleanza delle cooperative al Ministero del Lavoro. Che significato assume tale nomina per la Grande Distribuzione Organizzata italiana?
La vicenda dell’art.62 è stata la dimostrazione tangibile che il settore della GDO, importantissimo per i fatturati che sviluppa nonché per il numero degli occupati, a livello governativo non conta assolutamente nulla. Il decreto cosiddetto “Salva Italia” del Governo Monti, all’interno del quale si trovavano alcune disposizioni che avevano come obbiettivo quello di rendere il rapporto produttore distributore in maggior equilibrio riducendo i tempi di pagamento del secondo nei confronti del primo, aveva delle criticità che in molti rilevarono: la disposizione piu preoccupante era quella che definiva i tempi per adattarsi a tale norma: erano troppo brevi (7 mesi). Sui giornali di settore (compreso GDONews) si scrisse a più riprese che, nonostante la bontà del principio, i tempi di adeguamento avrebbero potuto provocare problemi sul territorio, ed in effetti così è stato. Oggi una parte dei protagonisti della Grande Distribuzione italiana è in seria crisi in conseguenza anche di tale provvedimenti legislativo. E’ opinione di tutti oggi che, se si fossero allungati i tempi di adeguamento al provvedimento, diverse situazioni critiche di aziende della GDO, vicine al default, si sarebbero evitate.
Ma allora perché nessuno ha detto o fatto nulla per evitare tutto questo disastro?
Semplice, perché non è vero che non si è fatto nulla, ma chi ha fatto non è stato minimamente ascoltato.
Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex, in un’intervista esclusiva per GDONews pubblicata oggi spiega che proprio quel momento fu il principio di un dialogo tra Retailer che, anche se non ha portato al cambiamento della norma, ha dato vita ad un sodalizio di insegne nei confronti del Governo.
Sarà, ma Federdistribuzione già esisteva e non è stata capace di farsi sentire. Ma nemmeno Coop e Conad sono stati capaci di far sentire la propria voce. Esselunga, che ha sempre pagato secondo i termini imposti dalla nuova legge, non era davvero interessata a protestare.
La nomina di Giuliano Poletti, nonostante sia uomo di estrazione del mondo delle Cooperative, nel passato troppo avvantaggiato dalla legislazione, potrebbe essere un uomo di sponda, la persona che in seno al Governo potrebbe dare voce al mondo della Grande Distribuzione. Non molto tempo fa Poletti, dichiarando la sua simpatia per il neo Premier, disse a proposito: “Credo che una cosa cui dovrebbe guardare con cura questo presidente sia di evitare di continuare con una produzione legislativa che genera burocrazia, ostacoli, anziché essere un aiuto allo sviluppo”. Dal canto suo, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, uscendo dall’incontro con Napolitano, nel presentare la lista dei ministri ha detto: “mi piace pensare che nel mandato di Poletti ci sia anche una delega al Terzo settore dal quale può uscire una opportunità di cambiamento”. Speriamo bene.