I principali attori nel mondo della grande distribuzione organizzata stanno cercando di cimentarsi sempre di più verso nuovi format per cercare nuove proposte di differenziazione al fine di distinguersi dai concorrenti.
Data la crisi che ha accompagnato negli ultimi anni le vendite, in particolar modo, degli ipermercati (dovuta principalmente all’erosione di quote di mercato da parte dei discount che sempre più spesso vengono scelti dalle famiglie come punto vendita privilegiato per gli acquisti) e la rapida ascesa dei cosiddetti “kategory-killer” (ovvero negozi di grandi dimensioni specializzati nella vendita di una particolare tipologia di prodotto, ad esempio centri bricolage, grandi negozi di elettrodomestici, di abbigliamento, di articoli sportivi, di calzature, di casalinghi, di arredamento, di giocattoli, di prodotti per animali, ecc.) con i quali gli ipermercati faticano a competere per ampiezza e profondità dell’assortimento, questi sono corsi ai ripari introducendo negli ultimi anni una serie di nuovi servizi, un tempo impensabili, per cercare di recuperare almeno in parte il terreno perduto.
Spesso queste innovazioni, almeno quelle che coincidono con l’introduzione di nuovi reparti, vengono realizzate nella forma di “shop-in-shop”, ovvero, come suggerisce il nome, di un negozio situato all’interno di un altro negozio e spesso dotato di cassa indipendente per i pagamenti.
Le principali e più rivoluzionarie introduzioni degli ultimi anni comprendono:
– la vendita di farmaci da banco, con l’introduzione di un vero e proprio reparto parafarmacia direttamente all’interno del punto;
– l’allestimento di un reparto di ottica con occhiali da sole e da vista venduti a prezzi molto competitivi;
– la possibilità di noleggiare DVD direttamente all’interno dell’ipermercato con l’introduzione di un apposito reparto videoteca;
– la realizzazione di snack-bar, caffetterie, gelaterie e/o pizza al taglio all’interno del punto vendita, per offrire un momento di relax ai clienti;
– la vendita di carburanti a prezzi molto ribassati rispetto la media del mercato, con distributori recanti l’insegna dell’ipermercato;
– l’introduzione di un’officina all’esterno del punto vendita per il montaggio e l’equilibratura delle gomme;
– la sempre più frequente presenza di un reparto edicola con la possibilità di acquistare giornali e riviste;
– l’introduzione nei punti vendita di reparti talmente specializzati da sembrare delle vere e proprie profumerie, bigiotterie o addirittura oreficerie;
– la possibilità di riempire le proprie bottiglie vuote portate da casa di acqua naturale e frizzante o di latte fresco appena munto, erogati alla spina da appositi dispenser posti all’esterno del punto vendita;
Tra gli altri servizi di utilità di recente introduzione in molti punti vendita, si trovano:
– lo sviluppo di fotografie;
– la possibilità di acquistare presso un apposito corner all’interno del negozio biglietti per concerti, spettacoli teatrali, cinema, eventi, ecc.;
– la possibilità di pagare le proprie bollette direttamente alle casse del negozio;
– sempre più catene si propongono poi ai clienti come veri e propri fornitori di servizi per l’utenza domestica, in particolare per l’energia elettrica ed il gas metano, grazie all’alleanza con importanti aziende del settore;
– molte catene offrono ai clienti la possibilità di acquisire una SIM a marchio proprio per telefonare a condizioni convenienti;
– la possibilità di richiedere finanziamenti e pagamenti rateali;
– la possibilità di sottoscrivere assicurazioni per l’automobile con partner selezionati a condizioni particolarmente favorevoli;
– in alcuni supermercati è inoltre possibile, per i soci, effettuare prestiti sociali remunerati alla cooperativa, che offre quindi di fatto anche servizi finanziari e bancari.
Cos’altro dovranno inventarsi per mantenere quote di mercato?