In un articolo di un mese fa avevamo affrontato le problematiche che impedivano la vendita dei farmaci da banco nella Grande Distribuzione.
Ebbene, come si sa, il Ministro Storace ha provveduto, attraverso un accordo con la Federfarma, a dare la possibilità agli oltre 15 mila farmacisti di praticare sconti sui farmaci di fascia C sino ad un tetto del 20%. La contropartita offerta dal ministero è stata il divieto di vendere gli stessi in Grande Distribuzione. Un esponente di Federfarma ha giustificato tale “disponibilità” agli sconti ( e conseguente accantonamento della possibilità di vendita attraverso la GD) spiegando che se la Grande Distribuzione avesse la possibilità di vendere i farmaci di fascia C, la conseguenza naturale di tale provvedimento sarebbe quella di aumentare, da parte dei cittadini, l’utilizzo degli stessi farmaci in maniera incontrollata e quindi dannosa. GDONews.it vuole semplicemente ricordare che le intenzioni del progetto di legge “d’iniziativa popolare” erano: in primis la vendita poteva essere svolta in un area ben definita e distinta dagli altri reparti con vendita assistita da personale abilitato (farmacista). Lo sconto sul prezzo liberamente determinato da ciascun retailer. Erano poi vietate attività promozionali sui farmaci.
In Gran Bretagna tale possibilità di vendita già esiste dal 1997 e con successo: si è ottenuto un regime di libera concorrenza dove conseguentemente i prezzi sono mediamente diminuiti, nel giro di 3 anni, sino al 50%…
A voi i commenti.
Ho studiato bene l’argomento per il mio gruppo. Le farmacie presenti sul territorio nazionale sono piu di 17000 quasi tutte private. Nel 2003 su 5500 farmaci di fascia C ben 2200 hanno subito aumenti di prezzo, alcuni dei quali addirittura del 195%. E’ chiaro che non vogliono concorrenza nel loro giardinetto…