Il 61% degli italiani affronterà le imminenti festività natalizie con un senso di preoccupazione dato principalmente dall’attuale situazione economica del Paese, che influirà dunque sulle sensazioni di un periodo dell’anno che storicamente è il più importate in termini di fatturato per la GDO.
Un mese, quello di dicembre, che per il Retailer spesso determinata le sorti dell’intera annata, anche se in questa occasione il fatturato del 2022 sarà decisamente superiore a quello del 2021.
Tuttavia questa ricorrenza resta cruciale per una serie di aspetti, in primis le tensioni interne all’industria dolciaria alle prese con lo spaventoso aumento dei costi dell’energia. Se, infatti, in passato la Grande Distribuzione acquistava grandissima parte della produzione andando poi a integrare durante le festività, ciò sarà praticamente impossibile nelle prossime settimane dato che i prezzi elevati non permetteranno improvvisazione.
Tornando però ai sentimenti degli italiani possiamo vedere come l’analisi condotta a fine settembre da Istituto Piepoli per GDONews – su un campione rappresentativo di 503 persone – confermi come solo il 5% degli intervistati si approcci al Natale con molta serenità, mentre la preoccupazione maggiore serpeggia fra le donne (66%) e gli anziani (67%) in particolare al Nord-Est (67%). Rispetto all’anno scorso quindi il 43% ha dichiarato che spenderà meno per gli acquisti alimentari, il 12,5% le incrementerà mentre il 39,6% sostanzialmente investirà le stesse cifre.
Ancor più emblematiche del delicato momento che l’Italia sta affrontando, sono le risposte alle domande sui luoghi in cui le persone trascorreranno le festività. La schiacciante maggioranza, pari all’82%, resterà infatti a casa, mentre un esiguo 6% andrà in vacanza e un consistente 12% deciderà probabilmente all’ultimo minuto.
Di sicuro sulle tavole degli italiani non mancheranno i dolci, elemento imprescindibile per le festività che hanno panettone e pandoro come simboli indiscussi con il 66% e il 60% delle preferenze su risposte multiple. Il primo in particolare al Nord-Est (74%), con decremento al Sud e nelle isole, e il secondo a Nord-Ovest (64%) con percentuali minori al Centro e nelle isole.
Più staccati gli altri prodotti tipici come la frutta secca (34%) che ha punte del 41% al Sud, del 45% nelle isole e del 37% a Nord-Ovest, e il torrone che arriva al 28% con punte del 49% al Centro e del 29% al Sud. La cioccolata si attesta al 27% salendo fino al 28% al Sud e al 33% nelle isole. Racimola infine il 6% il panettone salato che va oltre la media nazionale al Sud (8%).
Secondo la ricerca di Istituto Piepoli inoltre durante il periodo natalizio ogni famiglia acquisterà in media 3,7 panettoni o pandori, con il 45% che ne comprerà fra i tre e i cinque e il 38% che si fermerà a un massimo di due. C’è poi un 13% che arriverà fino a dieci e un esiguo 2% che comprerà più di dieci prodotti da forno tipici.
Guardando invece agli aspetti più importanti che ne determinano l’acquisto (cd. “Driver di acquisto”) troviamo qualità del prodotto con il 59% delle preferenze; prezzo o presenza di promozioni (48%); gusto (40%); presenza o assenza di ingredienti specifici (35%); marca solo il 32%; packaging (9%) e infine passaparola e consigli degli amici (6%).
Più nel particolare, la stragrande maggioranza degli italiani (76%) farà più attenzione alla spesa per i dolci natalizi, con il solo 1% che sicuramente non baderà a spese e il 16% che probabilmente non lo farà.
Un’attenzione diffusa su tutto il territorio nazionale ma con punte dell’85% al Sud (mentre al Nord-Ovest riguarderà solo il 63%) e in particolare fra le donne (79%) e la fascia di metà media compresa fra 35 e 54 anni (80%). Di sicuro il canale d’acquisto preferito resterà il supermercato, scelto dal 78% degli intervistati per i di dolci natalizi, anche se un 27% si recherà in pasticceria, a conferma di una tendenza sempre più diffusa. Il 18% opterà per il discount, mentre l’11% andrà nel piccolo negozio di alimentari e il 7% comprerà online.
Proprio in merito al canale discount il 48% ritiene la qualità dei suoi prodotti uguale a quella dei supermercati mentre per il 35% pensa che il loro livello è inferiore e solo il 2% li considera superiori.
Infine i primi tre marchi immediatamente associati ai dolci natalizi: Bauli (73%), Motta (47%) e Tre Marie (37%). Quest’ultimo, che solitamente rappresenta il segmento premium, supera non solo Balocco (26%) ma anche “specialisti” come Melegatti (17%) e Paluani (13%). L’unico marchio dei supermercati citato è Coop che si attesta all’1%.