L’inflazione delle materie prime è la prima che si registra nei termometri delle economie internazionali ed a sentirlo per primi sono normalmente i produttori, le industrie che acquistano e trasformano per realizzare prodotti finiti. L’energia, storicamente, è uno dei principali conduttori di inflazione, ed anche in questo particolare momento storico, indipendentemente dalla pandemia e dalle impensabili conseguenze che ha prodotto, lo è stata.
In alcuni casi il consumatore è molto vicino al collegamento con la principale causa inflattiva e ne risente in tempi piuttosto rapidi e con l’entità reale rispetto scompenso economico provocato, ad esempio il costo del gas e dell’energia nelle bollette che, seppur gravate da tasse dello Stato, portano in modo diretto un aggravio al costo della vita. In altri casi la filiera è più lunga e gli attori sono molteplici e, quindi, la trasmissione dell’inflazione reale potrebbe non arrivare nella medesima entità con cui si crea a monte oppure, ancora, in tempi più dilatati per varie attività che la filiera impone; è il caso della grande distribuzione alimentare che oggi è in piena attività di negoziazione con i fornitori.
Sulla battaglia tra fornitori e GDO se ne sta parlando da tempo, ma su quali sono le conseguenze di questo particolare momento storico non si ha un’idea molto chiara. I due economisti, Forchielli e Scacciavillani, spiegano nel programma quali sono gli scenari macro economici che ci si deve attendere ed il nostro direttore editoriale, Andrea Meneghini, loro ospite, spiega come questa situazione si stia trasformando oggi in battaglia sui prezzi, ma domani potrebbe configurarsi un aggiornamento delle quote di mercato della GDO. Il rischio di queste evoluzioni storiche è quello delle crisi di default in cui possono incappare alcuni protagonisti del mercato.
La trasmissione è stata registrata qualche giorno fa su YouTube ed è qui sotto visibile