Cresce l’attenzione dei consumatori alla trasparenza di filiera, soprattutto in Italia. Cresce la ricerca di una qualità dei prodotti non solo dichiarata o percepita, ma supportata da dati e informazioni attendibili sui processi produttivi.
I dati sono oggi fondamentali sia per misurare l’efficacia delle strategie produttive messe in campo sia per consolidare la fiducia tra le aziende e consumatori, soprattutto in ambito agroalimentare. E tra le tendenze più recenti registrate dalle analisi di Mercato si conferma l’affermarsi di un consumatore più smart e più orientato a un’alimentazione sana e sostenibile.
Forte di una filiera corta costruita su relazioni autentiche e su buone pratiche di sostenibilità (ambientale e sociale), nei campi come nello stabilimento di trasformazione, nel 2021 La Fiammante ha portato a compimento il processo di condivisione dei propri dati produttivi con tutti gli attori della filiera, dal contadino al consumatore.
Come avvenne oltre dieci anni fa, con una vera e propria rivoluzione nelle relazioni con la parte agricola e la stipula dei primi accordi diretti con i contadini che garantissero loro dignità e giusto prezzo (e al consumatore le migliori materie prime), La Fiammante prosegue oggi con nuovi strumenti il proprio impegno per la trasparenza.
A due anni dall’avvio del progetto pilota sulla Polpa di pomodoro con My Story™ DNV, La Fiammante ha scelto di dotare tutti i propri prodotti del QR code in etichetta per raccontare al consumatore la storia del suo pomodoro, dai campi alla trasformazione alla distribuzione: una storia vera perché certificata da dati depositati in blockchain e, dunque, immodificabili.
ICAB La Fiammante ha scelto My Story™ DNV per fornire dati verificabili tramite tecnologia blockchain, scegliendo di consentire a tutti un accesso diretto a dati affidabili. DNV è uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale a guidare lo sviluppo del settore, attraverso l’implementazione di nuove soluzioni di digital assurance basate su tecnologia blockchain. My Story™ si basa su blockchain pubblica VeChain, con cui DNV ha stipulato una partnership strategica.
Tutte le informazioni sulle varietà di pomodoro utilizzate, sui metodi di coltivazione, le aree di provenienza, gli agricoltori della filiera, i metodi di lavorazione e le date di produzione sono oggi pubblici e disponibili alla consultazione online con un semplice click sullo smartphone.
Grazie all’approccio etico e all’assoluta centralità del fattore umano, La Fiammante è divenuta ormai modello virtuoso di riferimento per l’intero settore conserviero, come attestano le principali inchieste giornalistiche degli ultimi anni, spesso avviate a partire dalle campagne dell’azienda (come quella contro le aste a doppio ribasso, solo recentemente vietata in Italia).
Presente in più di 40 Paesi in tutto il mondo, con una rete di distribuzione in costante espansione che comprende la realtà internazionale dell’Associazione Verace Pizza Napoletana – AVPN (albo fornitori ufficiali), la qualità delle conserve di pomodoro La Fiammante è apprezzata da talenti indiscussi della Cucina internazionale e maestri pizzaioli, ambasciatori del più autentico made in Italy, come l’amatissimo Gino Sorbillo. Lo stabilimento La Fiammante di Buccino (SA), alle porte del Parco Nazionale del Cilento, supera oggi i 100.000mq con quasi 400 addetti e vanta una produzione artigianale estesa su scala industriale, completamente tracciata da tecnologie all’avanguardia e costantemente monitorata nei laboratori del segmento Qualità e Sicurezza.
Il pomodoro La Fiammante, proveniente dalla Puglia, dalla Maremma toscana, dalla Basilicata, dal Molise e naturalmente dalla Campania (in particolare le varietà dop, come il S. Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino e il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio), deve la sua speciale fragranza alla lavorazione solo da fresco a poche ore dalla raccolta, grazie a rigorosi calendari di programmazione condivisi con gli agricoltori.
#solodapomodorofresco è la più recente campagna La Fiammante in favore dei consumatori, sviluppata a partire dalla volontà dell’azienda e del suo CEO Francesco Franzese di vivere l’impresa (soprattutto agroalimentare) come attore responsabile nella Società e non solo nel Mercato: una campagna social sulla corretta lettura del codice di produzione della Passata per promuovere una volta di più la trasparenza e tutelare così il migliore made in Italy.