Gli italiani hanno mangiato oltre 20 chili a testa di queste carni bianche, ma gli affari del comparto sono scesi a causa del calo del prezzi
Pollo e tacchino: crescono i consumi, ma cala il fatturato
L’Italia produce più carni avicole di quelle che consuma e gli italiani si dimostrano amanti di pollo e tacchino, ma gli affari per il comparto vanno a passo di gambero per colpa del calo dei prezzi.
Secondo i numeri di Unaitalia, l’Associazione che rappresenta la quasi totalità delle aziende del comparto, nel 2016 il consumo pro-capite di carne bianca in Italia è salito a 21,01 chili, di cui 15,33 di carne di pollo e 4,44 di carne di tacchino. Considerando anche quello di carne di gallina e altre specie avicole, l’aumento del consumo di carni bianche è cresciuto del +2,7% rispetto all’anno precedente.
Se l’anno scorso la produzione è dunque balzata di oltre il 5 per cento, il settore non ha potuto festeggiare per colpa del calo dei prezzi, scesi di circa il 9%-9,5% rispetto al 2015. Trend che, nonostante l’aumento dei consumi, non ha consentito alle aziende di ottenere una seppur modesta marginalità. Diminuisce, infatti, il fatturato del settore, che nel 2016 è stato di circa 5.450 milioni di euro, in leggera diminuzione rispetto ai 5.600 milioni del 2015. Se si considera che la produzione di carni avicole in Italia è stata pari a 1.389.000 tonnellate, significa che un chilo di carne avicola “fattura” in media meno di 4 euro.
[via lapresse]