In Italia ci sono quasi sette milioni e mezzo di gatti domestici, secondo l’ultima rilevazione del Rapporto Assalco Zoomark, che ha fotografato il “comparto pet” nel 2015, registrando un giro d’affari, tra alimenti e accessori per cani e gatti, di 1.914 milioni di euro (+4,1% rispetto al 2014).
Il risultato della ricerca mette in luce non solo l’amore degli italiani per i gatti, ma anche la speciale attenzione che dedicano ai loro animali da compagnia. Della serie: altro che avanzi e piattini di latte, ai felini vengono serviti pasti gourmet, perfettamente bilanciati e spesso biologici, che pesano sul portafoglio dei loro padroni per circa 1.024 milioni di euro.
Nemmeno i classici gomitoli di lana bastano più: oggi i gatti hanno a disposizione “giocattoli” high-tech, anti noia e didattici, sicuri e di qualità.
In seconda posizione, almeno dal punto di vista quantitativo, i loro antagonisti di sempre: i cani in Italia sono quasi 7 milioni (precisamente 6.964) e sorprende che la razza più diffusa non sia propriamente una taglia “da appartamento”. Secondo l’Enci (Ente nazionale cinofilia italiana) la medaglia d’oro va al Pastore Tedesco, seguito a ruota da Setter Irlandese e Labrador Retriever.
Grandi o piccoli che siano, i cani mangiano sano (e abbondante, per un valore di circa 890 milioni di euro) e profumano parecchio: i prodotti per l’igiene dei quattrozampe sono best-seller nella grande distribuzione (crescita del 24%) e insieme ad accessori come cucce, guinzagli, ciotole e giochi rappresentano un fatturato di circa 67 milioni di euro.
Al terzo posto vengono pesci (29,918 milioni), uccellini (12,906 milioni), piccoli mammiferi e rettili (3,199 milioni): animali meno “ingombranti”, che nell’ultimo anno hanno registrato un calo di preferenze, confermando il trend negativo del 2014 (-5%).