Il Consiglio di Amministrazione di Coop Alleanza 3.0 ha approvato i Bilanci 2015 delle tre grandi Cooperative della dorsale adriatica (Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Estense) che, fondendosi, hanno dato vita il 1° gennaio 2016 alla più grande cooperativa italiana e, per numero di soci, dell’intera Europa.
In un generalizzato e perdurante contesto di difficoltà dell’economia e di crescita dei consumi non soddisfacente e comunque non omogenea, a livello aggregato le vendite 2015 (comprese quelle delle società consolidate che operano nel core business) si sono assestate a 4,4 miliardi di euro (+1,6% sul 2014). Significativi i risultati della distribuzione dei carburanti: lo scorso anno, gli impianti gestiti dalle tre Cooperative – direttamente o attraverso società controllate – hanno erogato 216 milioni di litri di carburanti (+25,4% sul 2014), con vendite per 271 milioni di euro (+7,27% sull’anno precedente). In questo settore, Coop Alleanza 3.0 nel 2016 opererà attraverso la società Carburanti 3.0, che gestirà tutte le 61 stazioni di servizio.
L’utile ante imposte aggregato (quindi la somma dei risultati delle tre Cooperative unite) è stato pari a 19,5 milioni e l’utile netto aggregato ha raggiunto i 4,5 milioni. Questi risultati risentono del fatto che, in un anno straordinario come quello dell’unificazione, si è proceduto a effettuare svalutazioni straordinarie per complessivi 113 milioni di euro, in un’ottica di prudenza e con la volontà di permettere alla nuova Cooperativa di guardare al futuro e a una nuova stagione di sviluppo. Importante segnalare che il patrimonio netto di Coop Alleanza 3.0 raggiunge i 2,5 miliardi di euro, a conferma della solidità della stessa.
Il Bilancio 2015 sarà ora oggetto di approvazione in 214 assemblee separate che prevedono la presenza di circa 80.000 soci e si svolgeranno dal 16 maggio al 3 giugno 2016 in tutti i territori in cui Coop Alleanza 3.0 è presente, e verrà ratificato dall’assemblea generale dei delegati che si terrà il giorno 11 giugno 2016.
Ad aprile 2016, Coop Alleanza 3.0 – direttamente e attraverso società controllate che operano nel core business – registra vendite in crescita del 2,5% sul 2015; in salita anche le vendite di carburanti, con un aumento dei litri erogati del 20% sul 2015. La Cooperativa ha dato il via inoltre a un importante serie di interventi per lo sviluppo, la ristrutturazione della rete di vendita e per l’innovazione, con investimenti complessivi per 104 milioni di euro. In tutto, saranno coinvolti 102 negozi; solo nei primi quattro mesi dell’anno, gli interventi hanno interessato 22 punti vendita (con 15 nuove aperture e 7 ristrutturazioni), portando il totale dei negozi a 430 (di cui 64 ipermercati). I lavoratori superano, in tutto, le 22.000 unità, il 96% circa dei quali assunti con contratti a tempo indeterminato e sostenuti da programmi di formazione e di welfare.
Il Sud dell’Italia è centrale nel piano di sviluppo: infatti, 14 milioni di euro del totale degli investimenti previsti sono orientati al rafforzamento della presenza in Sicilia, Campania, Roma e il Lazio e al consolidamento in Abruzzo e Puglia. In piena coerenza con lo spirito mutualistico che anima l’impresa cooperativa, Coop Alleanza 3.0, già in questi territori con negozi propri e tramite società controllate (Distribuzione Roma, Distribuzione Centro Sud e Coop Sicilia), ha deciso di creare sinergie tra gli asset che facevano capo alle singole cooperative e di rafforzare la propria presenza in un’area del Paese da cui si sono via via ritirati importanti operatori internazionali della grande distribuzione. Segno tangibile dell’impegno di Coop Alleanza 3.0 nel Sud è la recente riapertura, dopo la ristrutturazione, di tre ipermercati ad Aprilia (Lt), Avellino e Afragola (Na) e l’inaugurazione del nuovo supermercato di Palermo.
Coop Alleanza 3.0 è guidata dal 1° gennaio 2016 da tre amministratori delegati che operano in piena sinergia: Adriano Turrini (delega ai Servizi centrali e alle Politiche sociali) che è anche presidente; Massimo Ferrari (delega alla Gestione caratteristica); Paolo Cattabiani (delega a Finanza e Sviluppo).
“Coop Alleanza 3.0 è dei soci, e guidata dai soci – dichiara Adriano Turrini, presidente di Coop Alleanza 3.0 – Abbiamo realizzato questa fusione per riuscire a soddisfare in modo sempre più efficace nuovi e vecchi bisogni dei nostri soci. Cambiano le dimensioni e i modi in cui realizziamo il nostro scopo sociale, ma non lo scopo sociale stesso: offrire i migliori prodotti alla miglior qualità e al miglior prezzo possibile. Per questo ci impegniamo ad avere una presenza territoriale sempre più ampia, che va dal paesino di montagna all’isola della laguna veneta, sino alle grandi superfici nelle aree metropolitane: Coop Alleanza 3.0 deve essere presente dove sono presenti i propri soci. La nostra funzione non è puramente commerciale, ma abbiamo una vocazione sociale, e la solidità patrimoniale registrata è garanzia del Prestito sociale e di tutte le nostre attività. Credo, però, che il segnale più importante di questi primi mesi di Coop Alleanza 3.0 sia osservare come i soci abbiano capito e sostenuto una fusione di queste dimensioni, che ha come obiettivo finale quello di essere più grandi e nel contempo più vicini a tutti loro perché più presenti sui territori”.
Coop Alleanza 3.0 conta oggi 2.780.000 soci: nel 2015 si sono registrate quasi 110 mila nuove adesioni, e solo nei primi quattro mesi del 2016, i nuovi soci della Cooperativa sono stati più di 48 mila, a conferma dell’ottima accoglienza ricevuta dalla nuova realtà.
Un risultato particolarmente significativo, visto che Coop Alleanza 3.0 si è posta l’obiettivo principale di avere “il socio al centro”, rinsaldando il rapporto mutualistico anche attraverso l’adozione di un nuovo Regolamento dello scambio mutualistico basato sui princìpi fondanti della cooperazione tra cui mutualità, autonomia e indipendenza, cooperazione tra cooperative, interesse verso la comunità.
Bisogna anche rimarcare come la redditività dei punti vendita di Coop Alleanza 3.0 sia molto differente tra le grandi superfici e i piccoli negozi ubicati in aree a scarsa densità abitativa. Questo perché una cooperativa di consumo non persegue la distribuzione dei dividendi come scopo finale, ma il soddisfacimento dei bisogni dei soci, e deve quindi garantire la propria vicinanza là dove i soci sono presenti: al di là del puro e semplice conto economico, svolge una fondamentale funzione sociale in territori altrimenti del tutto privi di esercizi commerciali perché isolati o poco abitati.