Migliora la fiducia di imprese e consumatori a settembre. In base ai dati Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 112,7 da 109,3 di agosto. Mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese (Iesi), sale a 106,2 da 103,9 e mostra progressi in tutti i settori.
E con 112,7 punti la fiducia dei consumatori raggiunge a settembre il livello più alto da oltre 13 anni. Per trovare un dato maggiore bisogna tornare a marzo 2002 (114,4). Tutte le stime delle componenti della fiducia sono in progresso a partire da quella economica (a 143,2 da 133,1 di agosto) ma anche quella personale, corrente e futura.
Migliorano i giudizi e le attese dei consumatori sull’attuale situazione economica del Paese (con i rispettivi saldi che passano a -47 da -61 e a 14 da 6). In particolare aumentano gli intervistati che giudicano “migliorata” l’economia italiana (al 19,2% dal 15,5%) e diminuiscono quelli che la giudicano “peggiorata” e “molto peggiorata” (al 20,3% dal 23,5% e al 20,9% dal 24,6%). Calano “significativamente”, inoltre, le attese di disoccupazione (a 7 da 25). Le persone che si aspettano un aumento “consistente” o “lieve” del numero dei disoccupati passano, rispettivamente, all’8,9% dal 10,7% e al 22,1% dal 28,5% del campione. Gli intervistati vedono infine un rallentamento della crescita dei prezzi, sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi.
Invece la fiducia delle imprese è al livello più alto dall’inizio della crisi. I 106,2 punti segnati dall’indice Iesi a settembre sono un record da novembre 2007, quasi otto anni fa (quando erano 107,1).
Nel settore manifatturiero, l’indice sale a 104,2 da 102,7, in quello delle costruzioni a 123,3 da 119,5, in quello dei servizi di mercato a 112,2 da 110,0 e in quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8). Più in dettaglio, nelle imprese manifatturiere migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione, mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Quanto alle costruzioni, migliorano sia i giudizi sugli ordini o piani di costruzione sia le attese sull’occupazione. Nelle imprese dei servizi sono in progresso i giudizi e le attese sugli ordini ma non le attese sull’andamento generale dell’economia. Infine, nel commercio al dettaglio, migliorano i giudizi sulle vendite correnti, mentre peggiorano le attese sulle vendite future e sono giudicate in diminuzione le giacenze di magazzino.
In effetti i dati delle vendite della gdo di settembre danno segni di ripresa (già da luglio per la verità), ma se esiste questa “esplosione di fiducia” nel settore retail ancora deve arrivare.