Olio di palma certificato sostenibile: le opportunità per il settore retail italiano

L’olio di palma è ampiamente utilizzato in molti dei prodotti sugli scaffali dei supermercati, tra cui margarina, cioccolato, gelato, surgelati, snack dolci e salati, dadi da brodo e vari tipi di prodotto da forno. Per non parlare dell’utilizzo dei derivati dell’olio di palmisto nel vasto settore della cosmesi e della detergenza, dove si stima che almeno il 70% dei cosmetici abbiamo almeno un ingrediente che deriva dalla palma da olio.

La coltivazione della palma da olio ha causato, e continua a causare, deforestazione e violazioni dei diritti umani. Per questi motivi nel 2004 è stata istituita la Roundtable On Sustainable Palm Oil (RSPO) col fine di promuovere la produzione e l’uso di olio di palma sostenibile attraverso la diffusione di standard volontari per la produzione e la commercializzazione.

A fronte di una sempre maggiore sensibilità dei consumatori finali verso la sostenibilità, sempre più propensi ad acquistare prodotti che soddisfino i loro valori, le informazioni riguardo l’uso di olio di palma sostenibile – che può rappresentare un forte driver di differenziazione – spesso faticano a raggiungere il consumatore finale, un limite per le imprese più impegnate che potrebbero beneficiare di tali meccanismi di comunicazione.

 

L’impegno del settore retail internazionale, la titubanza di quello italiano

I retailers associati ad RSPO, oltre 80 a livello internazionale, sono tra le realtà che si stanno più impegnando per l’uso di olio di palma sostenibile. Tra quelli presenti anche in italia ci sono ad esempio Carrefour, Aldi, Lidl, IKEA e Metro (lista completa disponibile sul sito). In Italia la situazione è diversa, perché l’unico player italiano associato ad RSPO è Supermercati Cadoro, fin dal 2016. Questo non significa necessariamente che altri attori non utilizzino olio di palma o non abbiano una politica di approvvigionamento sostenibile, ma testimonia la mancanza di un impegno pubblico verso un approvvigionamento sostenibile e la presa di posizione del settore. L’anomalia del settore retail italiano è ancora più evidente se si considera che invece l’industria mostra invece una forte adesione a RSPO: ad oggi l’Italia é infatti il 5° paese al mondo e il 3° in Europa per con oltre 230 aziende associate. Secondo i dati ACOP (Annual Communication of Progress) di RSPO i player del settore della distribuzione (che include anche le catene di fast-food o della ristorazione) associati ad RSPO sono praticamente raddoppiati tra il 2015 e il 2020, comportando, sempre nello stesso arco temporale, un raddoppio anchedei volumi di olio di palma certificato sostenibile impiegati dai retailer.

I principali player globali del settore che si sono impegnati ad utilizzare olio di palma certificato sostenibile coprono ormai quasi la totalità dei propri volumi con materia prima sostenibile mostrando un commitment elevato, purtroppo spesso questo non è sempre accompagnato da azioni visibili per il consumatore come l’utilizzo del marchio RSPO sui prodotti.

 

Cosa dovrebbero fare i retailer italiani

E’ importante che i retailer inizino a rendere sempre più visibile il loro impegno per l’uso di olio di palma sostenibile, facendo diventare questo aspetto una leva di comunicazione con i propri clienti. Il primo passo è identificare i prodotti a marchio del distributore dove l’olio di palma è utilizzato come ingrediente (o i suoi derivati) e instaurare un dialogo con i fornitori volto alla definizione di una strategia per l’approvvigionamento sostenibile scegliendo ad esempio tra i vari modelli di catena di fornitura (Identità preservata, Segregato o Bilancio di Massa o Crediti) e le tempistiche per raggiungerli. Maggiori informazioni per i retailers sono disponibili qui.

 

Quali sono le opportunità?

La maggior parte dei rivenditori europei ha prontamente adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite come quadro per comunicare i propri obiettivi di sostenibilità ai propri clienti. Se vogliamo raggiungere gli SDGs entro il 2030, l’olio di palma sostenibile certificato deve far parte del viaggio e del racconto. Acquistando in modo responsabile olio di palma sostenibile certificato RSPO, anche i retailer italiani possono essere parte della soluzione. Scegliendo di utilizzare olio di palma sostenibile certificato RSPO, le aziende stanno dimostrando il loro impegno per una causa più grande: porre fine alla deforestazione, prevenire il lavoro minorile, migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori in tutto il mondo e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e della comunità. Pensiamo che valga la pena di raccontare questo impegno e i retailer sono in una posizione privilegiata per farlo.

 

Di Francesca Morgante, Market Development Manager Europe di Roundtable on Sustainable Palm Oil (RSPO)