Gli ultimi anni, in totale discontinuità dal primo ventennio del secolo, ci hanno portato in una dimensione di potenziale shifting dominance, ovvero anni in cui l’avvento di nuova tecnologia (vedi l’intelligenza artificiale o i negozi autonomi), l’evoluzione e modernizzazione dei modelli di business (vedi discount) e il rafforzamento di player locali (es. distribuzione regionale) hanno portato il quadro complessivo ad essere molto dinamico e, dunque, in tale scenario, anche nella GDO i leader, per rimanere “in sella”, debbono studiare attentamente i mercati ed operare abbandonando, in parte, le logiche del passato.
Dopo anni di staticità oggi ci troviamo in un mercato liquido, l’incertezza si trasforma in opportunità se si legge la situazione dal giusto punto di vista, e non è un caso se alcune insegne battono la ritirata ed altre sono sulla cresta dell’onda. Va da sè che dal 2012 ad oggi ci troviamo davanti ad uno scenario completamente differente.
In tale contesto, però, l’inflazione ha giocato un ruolo fondamentale, ancor più incisivo del Covid, almeno nella lettura delle quote di mercato.
L’obiettivo dell’articolo di oggi è quello di cominciare, anche nel 2024, a parlare di quote per formato partendo dai macro, ovvero LSP (Libero Servizio Piccolo), Supermercati (un vastissimo range di superfici che vanno dai 400 ai 2499 mq) e, infine, gli ipermercati (>2499 mq).
Interessante l’articolo correlato delle quote nazionali pubblicato di recente:
Come sempre, per fare ciò si è chiesto il supporto dell’Istituto GeoRetail Italia che, studiando ed omogeneizzando migliaia di partire iva ed ogni bilancio di esercizio della grande distribuzione, tra cedi e affiliati, per poi aggregarle ed analizzarle nel dettaglio, ci fornisce un quadro completo della vera situazione della GDO italiana.
Le sorprese non mancano in nessuno dei segmenti di vendita analizzati. La fotografia riporta uno stato dell’essere che è fondamentale per dare una certa identità alle centrali di acquisto.
I cinquecento ed oltre fornitori che ogni anno rinnovano i contratti nazionali hanno l’obbligo di avere chiara la missione del suo interlocutore, così come il mercato retail ha il dovere di comprendere in quale punto del mercato si trova e quali sono le prestazioni dell’ultimo anno dei suoi diretti concorrenti.
Ecco quindi la situazione:
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