mercoledì 11 Settembre 2024

Industria salumi: perso in media lo 0,6% di profitto, ma non c’è crisi nei conti economici

L'industria dei salumi nel 2022 ha sofferto ma non ai livelli del comparto dei derivati del latte. In media si è registrata una diminuzione dei margini, ma non così netta. La verità emerge dall'analisi di oltre il 50% dei bilanci della categoria già depositati nelle Camere di Commercio

In questo articolo proseguiamo la nostra analisi relativa alle prestazioni dei fornitori nei loro risultati economici del 2022. In questo articolo l’analisi si concentra sulle aziende di produzione dei salumi.

In totale, in Italia ci sono 887 società di capitale attive in questo settore nel suo codice ateco di riferimento. Di queste, ad oggi, 470 hanno depositato il bilancio del 2022 e costituiscono il campione per l’analisi che conduciamo in questo articolo.

Lo scopo di questa serie di articoli, che ha già affrontato i comparti dei prodotti da forno, delle conserve, della pasta fresca del caffè e dei derivati del latte, è mettere a fuoco le conseguenze sui bilanci delle imprese fornitrici dovute agli eventi del 2022, in particolare alla grave crisi energetica e alla conseguente impennata inflattiva.

Il nostro studio osserva il comportamento di queste imprese, suddivise in quattro categorie. La prima comprende le imprese con un fatturato fino a 10 milioni di euro, la seconda classe comprende le imprese con un fatturato compreso tra 10 e 50 milioni di euro. Nella terza classe troviamo le imprese con un fatturato compreso tra 50 e 100 milioni di euro. La quarta classe è relativa alle aziende con oltre 100 milioni di euro di fatturato.

Vediamo che la maggior parte delle aziende attive nell’industria dei salumi sono piccole, perché le imprese con un fatturato inferiore a 10 milioni nel 2022 erano 299, contro le 14 imprese con ricavi superiori ai 100 milioni.

Queste ultime, le imprese più strutturate, generano il 37,8% del fatturato, mentre le aziende più piccole, con ricavi inferiori ai 10 milioni, contribuiscono al fatturato complessivo con il 12,9%. Molto rappresentata è la classe di imprese con fatturati compresi tra 10 e 50 milioni; nel 2022 erano attive 134 di queste imprese e hanno contribuito al fatturato complessivo con il 32%.

Le imprese con fatturati compresi tra 50 e 100 milioni, attive nel 2022, erano 23 e hanno contribuito al fatturato complessivo con una quota del 17,2%.

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