
Il Gruppo PAM è stato sempre all’avanguardia nei format medio grandi. Negli anni ’90 i suoi negozi, che da Veneto scendevano l’Italia, erano considerati modernissimi, con profondi assortimenti, con buone posizioni, insomma un’azienda lungimirante che rappresentava al tempo una serie alternativa di qualità ai francesi ed ai loro ipermercati, ma anche a chi operava con superstore come Esselunga in Lombardia e Toscana.
L’eterogeneità dell’offerta l’ha sempre rappresentata, così come l’eterogeneità dei modelli di business; a tal proposito giova ricordare che fu tra le prime a concepire il concetto di franchising con un modello a se stante, esterno all’azienda con negozi di proprietà.
Insomma, un’azienda innovatrice che si è sempre distinta sul mercato. La crisi degli ipermercati non ha aiutato l’azienda che, con il tempo e con le difficoltà dovute all’evoluzione dell’offerta, ha iniziato a “tirare il fiato” chiudendo bilanci non brillanti come un tempo.
Si scriveva sopra di lungimiranza ed eterogeneità: questi due fattori hanno sempre contraddistinto l’azienda la quale, in tempi non sospetti, ha aperto una nuova business unit con la missione dello sviluppo del format Discount: la IN’s SPA.
Gli ultimi dieci anni hanno indubbiamente premiato la crescita dei discount, che hanno saputo conquistare quote a discapito dei formati tradizionali, ed anche nel caso di In’s Spa è accaduta la stessa cosa.
La curiosità, però, non è solo quella della capacità dell’azienda di sviluppare un’impresa che corresse appresso all’evoluzione del mercato, ma anche quella che la “nuova” società oggi è colei che rappresenta il fiore all’occhiello del gruppo, al punto che si può considerare ossigeno puro rispetto alla capogruppo PAM Panorama, che fatica a trovare una rinnovata identità sul mercato.
In questo articolo, ci concentreremo proprio sull’evoluzione di IN’s Spa nell’ultimo quinquennio, ed in particolare dal Covid in avanti, momento in cui l’azienda è definitivamente compiuto il suo exploit. La nostra analisi si basa sull’esame dettagliato delle sue performance nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022, al fine di ottenere una prospettiva a medio termine riguardo all’andamento del fatturato e dei relativi costi di gestione. Nell’articolo metteremo a confronto gli indicatori di In’s con quelli di MD, Penny Market, Lidl e dei cinque Eurospin per avere una chiara idea della sua posizione sul mercato, a prescindere dalle quote.
Inoltre, analizzeremo nel dettaglio il bilancio del 2022 per comprendere come In’s ha affrontato le complessità esterne che hanno caratterizzato l’anno. Lo studio è stato realizzato con la APP Benchmark On Line all’interno del portale GDONews.
Va ricordato che gli abbonati Premium, oltre alla consultazione di tutti i contenuti del portale, possono utilizzare il software benchmark online per condurre indagini indipendenti sulle performance economiche. Questo strumento è disponibile per tutte le catene della GDO, i membri affiliati e i fornitori, suddivisi per categorie merceologiche.
Iniziamo l’analisi con un esame quantitativo.
Nel 2022, In’s Spa ha registrato un fatturato di 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 16% sull’anno precedente. Se si considerano le prime cinque insegne del mercato discount, la crescita di In’s è la stata la migliore.
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