
Chi è il leader della grande distribuzione? E’ Conad? Secondo i dati che sommano le vendite dei codici EAN del largo consumo confezionato (LCC) si. Ma siamo in Italia: i freschi a peso variabile in molte regioni del centro e sud Italia valgono circa il 50% delle vendite, e quel fatturato non è riconosciuto in modo scientifico. Non vi sono certezze. Non solo: i dati relativi al LCC sono molto influenzati dalla pressione promozionale, pertanto se un retailer ha una forte incidenza della pressione promozionale del suo fatturato , e magari le sue vendite dei freschi a peso variabile non sono così rilevanti, ugualmente viene indicato con una quota di mercato eccezionale (LCC) senza tener conto del fatturato totale.
Se poi leggiamo i comunicati stampa delle varie insegne sul mercato, i numeri che dichiarano non trovano nessuna attinenza scientifica con le quote di mercato. Se Conad include nel suo fatturato un centinaio di distributori di benzina, negozi di animali, bar e bistrot, parafarmacie, non è quota GDO. E’ un fatturato del gruppo che si consolida derivando da molti business. Se Selex dichiara un fatturato dove include anche i tantissimi C+C ed il catering non si può definire un fatturato della GDO in senso stretto.
Insomma, in Italia la confusione regna sovrana.
Questa premessa, concettuale ma fondamentale, è per spiegare che GDONews nei primi sette mesi dell’anno ha pubblicato le quote di mercato che risultano dalle somme dei fatturati (a bilancio) di tutte le ragioni sociali della GDO che abbiano una pertinenza nel solo mercato del mass market reatil (LS+super+iper+D), siano essi gruppi con negozi diretti (di proprietà) o affiliati/soci di Cedi distributivi, delineando le “vere” quote di mercato desunte dalle vendite sia del LCC che dei freschi a banco servito. Da qui la domanda:
E’ Conad il leader di mercato?
Un altro esercizio compiuto negli articoli per abbonati PREMIUM di GDONews durante i primi sette mesi dell’anno è stato anche quello di entrare nel merito dei diversi cluster di vendita, soprattutto all’interno del (troppo) vasto mondo dei supermercati. Vale a dire: le logiche che accompagnano le strategie di un negozio di 400 mq sono molto diverse da quelle di un 2500 mq. Evidenziare un trend di un formato di vendita così ampio non serve a molto. Sono realtà differenti.
Pertanto, se è vero che il vasto mondo dei supermercati presenta quote di mercato da leader, rispetto agli altri formati, la domanda a cui abbiamo voluto rispondere in questi mesi è stata: quali sono le dinamiche evolutive (i trend) dei diversi formati di vendita, divisi in supermercato di estrema prossimità (100-400mq); supermercati di immediata prossimità (401-800mq); supermercati di moderna prossimità (801-1500mq) ed infine grandi supermercati (1501-2500mq)?
Le risposte a queste domande portano a quelle certezze necessarie per operare nel business della GDO.
I retailer stessi, ad esempio, analizzando gli andamenti, ed analizzandoli per territorio, possono comprendere su quali investimenti dirigersi, invece di innamorarsi istintivamente di “posizioni” e di negozi che poi non portano i risultati sperati. Questo succede di frequente, e forse leggere i nostri studi potrebbe aiutare ad evitare qualche errore. Oppure, l’industria prendendo coscienza dei trend del mercato in modo scientifico, con dati alla mano, ha la possibilità di calcolare i propri investimenti sui diversi retailer tarandoli su quello che valgono realmente, e non essere schiavi delle emotività negoziali.
In questo articolo, l’ultimo della prima parte dell’anno, i nostri abbonati PREMIUM trovano un riassunto a tutti gli studi che abbiamo compiuto in questi mesi. Chi si volesse abbonare oggi, potrebbe tranquillamente leggere completamente questo articolo e leggere tutti quelli in archivio dedicati al loro abbonamento PREMIUM, quindi anche quelli scritti e pubblicati dal principio dell’anno. Iniziamo a leggere la prima slide che indica le quote di mercato dei soli liberi servizi, supermercati, superstore e ipermercati.
Ovviamente per dare una lettura completa si fa riferimento ai bilanci del 2021, dato che quelli del 2022 si potranno leggere tutti assieme da dicembre 2023 in avanti, quando tutti avranno depositato i loro bilanci. Per darvi un’idea, ad oggi sono stati depositati circa il 20% dei bilanci della GDO ed il 18% dei bilanci dell’industria di produzione e trasformazione alimentare.
E, a proposito di ciò, le pubblicazioni del secondo semestre saranno proprio dedicate a questo: a verificare, finalmente, chi ha guadagnato rispetto al 2021 e chi no, dopo aver lottato nei tavoli negoziali dichiarando possibili sofferenze aziendali se non venivano incrementati i listini, oppure dichiarando sacrifici di marginalità dei supermercati a favore dei consumatori.
Coop affiliato Sicilia New FDM
Ma torniamo al nostro tema: il leader di mercato (slide 1 sotto) dei formati dichiarati è effettivamente Conad con il 17,7% (qui e qui gli articoli dedicati nel dettagli a tutti i cedi del gruppo e relative quote di mercato). Ha un punto di vantaggio su Selex che si ferma al 16,7% (qui e qui gli articoli con il dettaglio delle quote per gruppo) a cui segue Coop con il 16,2% (qui, qui e qui gli articoli dedicati alla cooperativa di Bologna). Al podio sorprende la quota del terzo classificato, ma la verità è che questa è ottenuta anche con l’affiliazione che vale già circa 1,5 miliardi di euro. Ecco il perchè di questo valore.
Dietro questi tre troviamo il Gruppo VèGè (qui e qui) che supera Esselunga (qui). La tabella della slide 1 evidenzia tutti i risultati di tutte le centrali. Gli abbonati PREMIUM inoltre in archivio trovano gli articoli dedicati a tutte le centrali nel corso del 2023 a cui fanno riferimento queste tabelle e grafici.
La grande distribuzione, però, deve oggi includere necessariamente anche il format discount, totalmente integrato nella competizione all’interno dei diversi bacini di utenza, alla conquista degli stessi consumatori. GDONews ha dedicato molti articoli anche a questo formato di vendita nel corso della prima parte dell’anno, due in particolare all’evoluzione delle loro quote (qui e qui).
Nella seconda slide qui sotto, visibile agli abbonati PREMIUM abbiamo inserito le quote di mercato dei discount desunte dai bilanci, inserendole nel contesto generale del mercato, quindi assieme a liberi servizi, super, iper; questo esercizio porta ad una trasformazione rilevante dei numeri che abbiamo sopra indicato.
Ad esempio, la cosa più eclatante che si legge dalla slide è l’estrema vicinanza che esiste tra Conad e Selex che sono praticamente appaiate. Li separa uno 0,1%.Nulla.
Allora la domanda che ci dobbiamo porre è: chi è il leader di mercato?
Come abbiamo appena spiegato non si può separare l’offerta dei discount da quella dei supermercati ed ipermercati. Lo stesso Istituto Piepoli, in due interessantissime ricerche condotte per GDONews in questi mesi (qui e qui) che hanno come focus la relazione tra consumatori ed i discount Vs supermercati, ha certificato che oramai le differenze sono quasi colmate tra le due offerte, non del tutto, ma siamo vicini. E sul campo la presenza dei punti vendita, siano essi supermercati o discount, è tale da renderli completamente in competizione gli uni con gli altri.
E’ un unico mercato, ed in questa unicità la seconda slide, le quote di mercato dei formati liberi servizi, supermercati, superstore, ipermercati e discount è la più vicina alla realtà. Quindi i leader in Italia sono due, non uno. Togliamo i distributori di benzina, i pet stores, i bar, le parafarmacie, i negozi di catering, i C+C, consideriamo il totale venduto dei punti vendita libero servizio, supermercati (vasto tema), superstore, ipermercati e discount, ed ecco che in Italia i leaders sono due: Selex e Conad.
Qui sotto, a disposizione degli abbonati PREMIUM le slide:
1- Quote di mercato Italia liberi servizi, supermercati, superstore e ipermercati
2- Quote di mercato Italia liberi servizi, supermercati, superstore, ipermercati e discount
3 – Quote suddivise per Centrale nelle diverse aree Nielsen
4- Quote suddivise per Centrale nei 6 cluster di vendita (0-400; 401-800; 801-1500; 1501-2500; 2501-4500; oltre 4501)
5- Area 1: quote di mercato per Centrale in ognuno dei 6 cluster di vendita
6- Area 2: quote di mercato per Centrale in ognuno dei 6 cluster di vendita
7- Area 3: quote di mercato per Centrale in ognuno dei 6 cluster di vendita
8- Area 4: quote di mercato per Centrale in ognuno dei 6 cluster di vendita
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