Istituto Piepoli, all’interno del progetto di collaborazione con GDONews, recentemente ha realizzato un interessante sondaggio su un campione rappresentativo dei consumatori italiani, al fine di comprendere quale sarà il loro comportamento all’interno dei supermercati italiani in occasione della ricorrenza della Pasqua. Il tema è decisamente sentito soprattutto da quelle aziende alimentari che realizzano incidenze importanti del proprio fatturato annuo durante le ricorrenze, e soprattutto adesso che, in conseguenza del pessimo esito delle vendite del Natale, sono con il fiato sospeso in attesa di comprendere quali saranno i risultati di una Pasqua che, di fatto, in vendita è già iniziata e si sta dirigendo verso il suo momento cruciale.
La prima domanda che Istituto Piepoli ha rivolto agli italiani riguarda cosa faranno per Pasqua, ovvero se andranno in vacanza oppure rimarranno a casa. La domanda cerca di mettere a fuoco due aspetti, il primo è quello di “toccare veramente il polso” agli italiani relativamente alla loro disponibilità di spesa. La vacanza è sempre una sorta di “lusso”, un qualcosa che ci si può permettere quando le disponibilità economiche lo consentono. Il secondo aspetto è quello di comprendere, di conseguenza, quanti saranno i consumatori che, sicuramente stando a casa, dedicheranno la disponibilità del loro portafoglio alla spesa alimentare per vivere la festa religiosa in Famiglia e con gli affetti più stretti.
Ebbene, il 69% degli italiani ha dichiarato che trascorrerà le vacanze a casa, sebbene esista ancora un 15% del campione intervistato che rimane indeciso sul da farsi. Lo scorso settembre, quando Istituto Piepoli rivolse la medesima domanda al campione ma fecendo riferimento alle vacanze di Natale, quelli che sarebbero andati in vacanza erano l’82% degli intervistati con un 12% di indecisi. E’ vero, in ogni caso, che si tratta di periodi dell’anno differenti. Ovviamente la media è una sintesi: i giovani saranno maggiormente in viaggio (54%) mentre coloro i quali hanno oltre 55 anni preferiscono stare a casa (80%).
La seconda domanda entra nel merito del comportamento di acquisto dei consumatori per la spesa durante le vacanze pasquali e, nel dettaglio, cerca di comprendere il grado di fidelizzazione verso il supermercato abituale, in un periodo dove il consumatore sta cercando risparmio.
Istituto Piepoli ha domandato agli italiani se per la spesa delle festività pasquali sceglierà il supermercato di fiducia oppure se la scelta sarà condizionata dalle offerte migliori dei volantini.
Ebbene, il 59% ha dichiarato che continuerà a fare la spesa presso il supermercato abituale, mentre il 39% ha affermato che sceglierà sulla base delle migliori offerte a volantino. Questo è un dato che deve far riflettere: gli italiani sono, quindi, davvero alla ricerca del risparmio. Il 39%, considerando anche altre inchieste che Istituto Piepoli ha svolto assieme a GDONews negli ultimi anni, un dato davvero rilevante. Vediamo di entrare ancor più in profondità sulla risposta, andando oltre il valore medio. Nel sud e nelle isole l’importanza delle offerte a volantino, al punto di veicolare i consumatori verso chi è più aggressivo, porta ad un dato pari al 50% di chi è disposto a cambiare il suo supermercato abituale (50% nelle isole). Un altro aspetto interessante è quello generazionale: i giovani sono meno legati al supermercato abituale e sono quelli più disposti ad essere attratti dalle offerte dei volantini.
Al campione intervistato viene poi domandato se, ultimamente, sono più attratti dalle offerte dei discount rispetto al passato oppure se, anche in questo caso, tutto dipende dalle promozioni.
Il 37% del campione intervistato ha dichiarato che è più attratto dai discount indipendentemente dai volantini della concorrenza. Anche questa è una ulteriore conferma che l’economia familiare è un aspetto al centro dell’attenzione dei consumatori che in questo particolare periodo usano una particolare prudenza nella gestione della spesa alimentare andando alla ricerca del risparmio, o quantomeno del miglior prodotto al miglior prezzo.
Entrando più nel dettaglio si pone l’accento su due aspetti interessanti: il primo, una conferma, il maggiore interesse dei giovani verso i discount (l’attenzione sale al 44%), ma è curioso come, geograficamente, sia il nord ovest il territorio che si sta maggiormente interessando alle offerte di questo formato di vendita (44%), zona dove i grandi formati di vendita tradizionali, notoriamente, detengono quote di mercato rilevanti.
Entriamo adesso nel merito della Pasqua e nel dettaglio dei prodotti da ricorrenza pasquale, le uova e le colombe.
Istituto Piepoli ha domandato al campione rappresentativo quali sono gli elementi a cui presterà maggiore attenzione quando acquisterà le colombe e le uova di Pasqua, cercando quindi di comprendere i principali driver di acquisto.
Ancora una volta l’attenzione al prezzo rimane l’argomento dominante per la maggior parte degli italiani, infatti il 44% ha detto che la cosa a cui faranno principalmente attenzione sarà proprio questo: il prezzo. Esiste anche un campione rilevante (33%) il quale dichiara che la cosa a cui farà maggiormente attenzione saranno gli ingredienti particolari (glassa di zucchero, canditi, etc), il 30% farà molta attenzione al brand e solo un 8% al packaging accattivante.
L’ultima domanda cerca di comprendere se anche uova e colombe sono prodotti che il consumatore è interessato a comprare presso le pasticcerie e, quindi, fuori dal circuito della GDO, per avere a casa un prodotto davvero artigianale.
Ricordiamo che nel caso dei pandori e panettoni proprio Istituto Piepoli, in una sua recente ricerca, aveva spiegato che il 29% degli italiani aveva dichiarato di voler acquistare il pandoro o panettone in pasticceria. E per le colombe e le uova?
La pasticceria, quindi la scelta di un prodotto davvero artigianale, scende al 13% per uova di Pasqua e colombe e crescono di conseguenza gli altri canali di vendita. La GDO è in assoluto il canale di acquisto prevalente (73%), seppure è un dato quello che vede il 10% di consumatori che non acquisteranno ne uova ne colombe. Da sottolineare che all’interno della grande distribuzione, le preferenze di acquisto presso i discount di uova e colombe sono decisamente basse (9% considerata la loro quota di mercato), così come per i piccoli negozi di vicinato (5%).