Nel nord Italia esistono quattro organizzazioni con una struttura di business similare e che negli ultimi dieci anni si sono decisamente rafforzate, incrementando le loro quote sui territori e portando solidità al loro assetto finanziario. La crescita di Dimar, Aspiag, Unicomm e Maxi Dì è stata possibile grazie ad investimenti ingenti sulle reti di vendita, dove tutte hanno puntato su metrature medie, elevando vecchi concept da 800 -1000 mq, oppure abbandonando grandi ipermercati, e rivolgendosi a punti vendita che si inserivano in contesti di utenza in cui i piccoli negozi di vicinato, oppure gli stessi ipermercati concorrenti, si vedevano ridurre il loro ambito operativo, entrando in una competizione serrata, vinta da queste ultime. In Piemonte la Dimar, nel silenzio di un operare con determinazione e qualità, è passata da supermercati di vicinato attorno ai 1000mq a grandi supermercati di oltre 2000mq, ed è riuscita in pochi anni a costruire uno spazio di mercato strategico, facendo giocare in difesa Ipercoop e vanificando gli sforzi dei Crai nord ovest. Anche i discount, che in Piemonte stanno crescendo, non sembrano impensierire l’azienda del gruppo Selex.
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