
Roberto Romboli è responsabile MDD di D.IT società cooperativa, centrale distributiva multi – insegna e multi – brand con sede a Bologna che opera come centrale dei servizi commerciali e marketing dei supermercati Sigma e Sisa. D.IT nasce nel 2017 e oggi riunisce 991 punti vendita in 82 province italiane che rifornisce attraverso una rete di 9 centri distributivi. In questa intervista spiega com’è cambiato il potenziale della MDD nella categoria della pasta fresca a seguito degli eventi eccezionali degli ultimi tre anni, dalla pandemia alla guerra in Europa con il suo carico di inflazione per i consumatori italiani.
Con grandi player come Rana e Fini, qual è il ruolo della MDD in una categoria come la pasta fresca?
La categoria della nostra pasta fresca Mdd comprende oltre ad un’offerta, numericamente significativa nel segmento Mainstream con i marchi insegna SIGMA e SISA, una buona presenza nell’area delle referenze Premium con il brand Gusto&Passione, non tralasciando anche con assortimento contenuto nell’area della convenienza con il marchio Primo. Nei nostri punti vendita la marca privata risulta essere leader in tutti i segmenti ad eccezione della pasta ripiena dove Rana è ancora Leader pur riducendo il gap nei confronti del Mdd.
I vostri soci del sud stanno allargando lo scaffale con la MDD nel comparto pasta fresca?
Pur avendo le quote maggiori nell’area Nord, è il Sud che sta registrando l’aumento percentuale maggiore dei volumi evidenziando una mutazione dei consumi e di attenzione da parte dei distributori.
Quali sono i nuovi trend di successo della pasta fresca che la vostra MDD ha accolto in assortimento?
Sicuramente, la linea Premium Gusto&Passione partendo dagli gnocchi e chicche con patate fresche cotte al vapore, passando dai tortellini e cappellacci emiliani per finire con la pasta fresca di Campofilone, lasagne e tagliatelle.
È un comparto dove la MDD, in un contesto di prossimità come quello rappresentato da D.IT, può esprimere anche un’offerta di tipo premium, oltre al mainstream?
La pasta è una delle eccellenze gastronomiche del nostro paese, dove un ruolo fondamentale ancora oggi è coperto dall’offerta mainstream, ma come detto è proprio l’offerta premium che sta performando meglio, garantendo ai clienti una ampia scelta di grande qualità. Segmento quello premium e super premium, che ritengo abbia ancora ampi spazi di crescita nell’ambito della territorialità con la selezione di piccoli fornitori locali.
Secondo lei è un comparto in cui la varietà rappresenta un valore aggiunto, oppure è un boomerang determinato da una shelf life limitata?
Per quanto riguarda la nostra rete vendita, prevalentemente di prossimità, i prodotti freschi e freschissimi, rappresentano una parte importante e distintiva della nostra offerta, grazie all’esperienza e alla passione degli operatori dei punti vendita che sanno ancora raccontare e spiegare al consumatore la qualità di un prodotto e cosa sta comprando, senza l’ausilio di QR CODE, un bel valore aggiunto direi, quindi, più che un problema è una grande opportunità.