
Il 2022 ha visto un sensibile aumento delle vendite degli oli di semi legato a doppio filo alla situazione geopolitica che sta vivendo l’Europa, ciononostante, il mercato dell’olio extravergine 100% italiano è riuscito a tenere testa al nuovo trend con una seppur minima dilatazione a discapito dell’extravergine di origine Ue. In questo scenario, la Domenico Manca, storica azienda algherese proprietaria del marchio San Giuliano, ha chiuso positivamente l’anno, registrando un incremento delle vendite del 10% rispetto all’anno precedente che, conseguentemente, ha assicurato un aumento delle quote di mercato sia a valore che a volume all’interno della categoria Extravergine 100% Italiano. Bene anche l’export che ormai rappresenta il 38% del fatturato totale aziendale, con una distribuzione che va dall’Europa al Nord America e dal Medio Oriente all’Asia con un trend in costante crescita.
Il 2023 non è invece iniziato nel migliore dei modi per il comparto olivicolo nazionale ed europeo. A causa di fattori climatici estremi come il forte caldo e la diffusa siccità, la campagna olearia 2022/2023 ha infatti registrato un calo produttivo del 30% rispetto a quella precedente che si è prepotentemente ripercosso sulle borse merci, le cui quotazioni hanno visto un incremento della materia prima EVO 100% Italiano tra il +37% (Granaria Milano) e il +51% (Borsa di Bari). A ciò si somma il già difficile panorama dei costi delineatosi nel corso dell’anno passato per quanto riguarda l’energia e i materiali per il confezionamento.
Nonostante il difficile contesto la Domenico Manca, forte del proprio know-how e dell’ormai centennale esperienza, è riuscita ad ottenere degli oli extravergini di eccellenza, in linea con gli elevati standard organolettici e qualitativi interni. Non potrà tuttavia fare a meno di rivedere i propri listini e le condizioni riservate ai clienti alla luce delle attuali condizioni del mercato che a cascata andranno ad impattare anche sui prezzi finali al pubblico.
Malgrado si siano viste annate migliori, a San Giuliano si è comunque ottimisti e si lavora con spirito positivo al fitto piano di investimenti per il 2023, ovvero alla pianificazione di nuovi importanti progetti e alla prosecuzione e consolidamento di quelli iniziati recentemente, come l’installazione di nuove linee di produzione ad alta intensità tecnologica, un magazzino di stoccaggio automatizzato, lo sviluppo di packaging ecosostenibili basati sui biomateriali, l’ampliamento della gamma con nuovi profili organolettici e di nuove cultivar, la tracciabilità sempre più capillare, la messa a dimora di nuove piantagioni e la conferma del massimo punteggio possibile AA+, già ottenuto nel 2022, nelle due più importanti ed esigenti certificazioni al mondo di processo e di prodotto, IFS e BRC.