Qualche giorno fa è stata pubblicata la notizia relativa alla fusione tra loro delle aziende del gruppo Ergon, per la costituzione di una Spa unica, che racchiuda tutte. La GDO è costellata da imprese organizzate come “scatole cinesi” dentro cui operano i Cedi, le imprese immobiliari e, talvolta, aziende che hanno come core business la vendita al dettaglio (supermercati) che sono distinte da quelle che fanno vendita all’ingrosso (Cedi).
Per tutto l’anno gli abbonati hanno potuto leggere le analisi che GDONews ha realizzato su una serie di imprese della GDO, entrando in profondità sulla loro capacità economico finanziaria. Tra queste, abbiamo parlato anche di Ergon, entrando prima nel merito delle prestazioni del Cedi e poi della costellazione delle imprese che ruotano, anzi oggi si può scrivere ruotavano, attorno alla capogruppo, e successivamente è stata realizzata una pubblicazione che ha messo a fuoco la qualità economico-finanziaria delle piccole aziende affiliate, un aspetto molto importante della DO nazionale, spesso non messo doverosamente a fuoco.
Ebbene, è notizia di questi giorni della nascita della Ergon Spa nel quale sono confluite le società Medial Franchising Srl, Egon Scarl, Alioto Spa, Merkant Srl e Sd Immobiliare Spa.
La nuova società ragusana, con un capitale sociale di 25 milioni di euro, copre una rete diretta da 138 punti vendita tra Sicilia e Calabria, che arriva a 250 con l’affiliazione alle insegne Despar e Ard, dando lavoro a circa 2.600 dipendenti che per effetto della fusione proseguiranno il loro rapporto con la nuova società.
Visti i numeri e la rilevanza sul mercato di questa nuova realtà che, di fatto, ha visto un cedi fondersi con altre quattro aziende, una delle quali immobiliari, diventa interessante andare a osservare con quali obiettivi sia partita l’operazione. Abbiamo intervistato l’analista AIAF Giuseppe Di Napoli, specializzato in mass market retail, al quale abbiamo domandato quali sono le ragioni di questo tipo di fusioni.
“Spesso all’origine delle fusioni tra imprese – attacca Di Napoli – ci sono ragioni rivolte al fatturato: è infatti un obiettivo quello di incrementare la massa dei ricavi allo scopo di incrementare il peso contrattuale verso clienti, verso i fornitori, ma anche e soprattutto verso il sistema bancario. Però, in realtà, non sembra questa la ragione principale della nascita di Ergon Spa che ha incorporato anche aziende dello stesso gruppo”.
“Un’altra motivazione valida – spiega ancora l’analista – potrebbe riguardare la volontà di ridurre i costi, banalmente anche quelli dirigenziali sfoltendo numericamente l’organico. Ma è probabile che anche questa motivazione non sia quella che ha determinato la fusione. Secondo me, l’obiettivo di questa fusione è stato quello di creare una massa dimensionale maggiore per ottenere importanti ritorni in termini di contrattazione con i fornitori di servizi come energia elettrica, gas o altri ancora.”
Questa fusione potrebbe quindi avere un senso sotto il profilo dell’ottimizzazione dei costi, anche alla luce di eventuali investimenti strutturali per investimenti in supermercati?
“Sicuramente. Bisogna tenere in considerazione l’aspetto finanziario che provoca la fusione, nasce una realtà più grande, con un capitale sociale più consistente e si presenta sul mercato con le spalle più larghe di fronte ai fornitori e alle banche”.
Detto ciò, conclude Di Napoli, gli effetti sinergici della fusione, nel caso di Ergon Consortile (cedi) con società già controllate, sarebbero tutti da capire. In ogni caso banche si trovano oggi di fronte a un soggetto sicuramente più solido ma allo stesso tempo nelle condizioni di pretendere condizioni più vantaggiose.
Anche il direttore di GDONews, Andrea Meneghini ha espresso la sua opinione:” La fusione è una chiara conseguenza di quello che Ergon sta facendo sul mercato. Vuole crescere, lo sta facendo bene con l’affiliazione con il format discount Ard, probabilmente lo vuole fare ancora meglio, con ingenti investimenti per creare una rete diretta più consistente, magari fuori dalla Sicilia puntando verso il Centro“.
Quindi la fusione è stata fatta per creare un soggetto più forte davanti al sistema creditizio?
“Si – conclude Meneghini – penso sia la principale ragione, ripeto, una conseguenza di ciò che stiamo vedendo sul mercato da qualche anno. E’ il momento giusto, questo periodo storico vede avvantaggiati i discount, soprattutto nel sud, ed il format Ard può trovare spazio. E sicuramente con punti vendita di proprietà, magari di maggiori dimensioni, l’obiettivo è più semplice e rapido da raggiungere.”