La scorsa settimana abbiamo analizzato la qualità dei conti economici di un attore del mondo retail, Apulia Distribuzione, che negli ultimi dieci anni difficili ha compiuto una enorme crescita dei ricavi e, come abbiamo analizzato in profondità, anche della qualità del suo conto economico.
Apulia Distribuzione è, oggi, a pieno titolo un player importante del sud Italia, oltre ad essere il riferimento della multinazionale francese Carrefour in questa importante parte del paese.
La sua estensione territoriale inizia in Puglia, sino all’isola Sicilia per salire sino alla Campania. Il suo modello di business è quello tipico della cosiddetta DO, un’azienda che funge da ente di fatturazione verso altre (i negozi), le quali vendono al pubblico.
Un aspetto cruciale per tutte le imprese che operano con il modello della vendita all’ingrosso (b2b) è quello relativo alla qualità dei suoi clienti, ovvero gli affiliati. Il sud Italia è, in assoluto, il territorio dove la numerica delle micro imprese del settore è più alta e l’estensione dell’azienda analizzata deve essere meritevole dell’attenzione necessaria a valutare la qualità dei suoi affiliati.
In questo articolo, quindi, analizzeremo il grado di rischio di una parte di aziende che lavorano con Apulia. Al momento della pubblicazione i bilanci del 2021 di società di capitali pubblicati sono quarantotto. Lo studio è stato realizzato dalla società Numeri di Valore; il Senior Partner Giuseppe di Napoli, analista e consulente finanziario, nell’articolo spiegherà le motivazioni che hanno condotto all’attribuzione di un determinato rating.
L’articolo si propone di fornire le chiavi di lettura necessarie per valutare la solvibilità degli affiliati Apulia nel breve e nel medio periodo: una valutazione essenziale per le banche ma anche per i fornitori, le catene della Gdo, gli affiliati. Va precisato che il rating attribuito alle aziende rappresenta una stima dell’analista basata esclusivamente sull’analisi dei bilanci disponibili e su un giudizio di tipo qualitativo per semplicità identico per tutte le realtà più note del settore. La standardizzazione del giudizio qualitativo limita l’uso del rating solo a fini comparativi, escludendo applicazioni di altro genere (rischio effettivo di default) che richiederebbero approfondimenti che esulano dallo scopo di questo lavoro.
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