Cura Casa: le incredibili crescite dei drugstore impongono un ripensamento dell’offerta della GDO

La Grande Distribuzione italiana attribuisce al grande comparto "Cura Casa" la funzione del servizio. E' una categoria importante con fatturati molto alti, dominato da grandi multinazionali che impongono prezzi, promozioni e novità. La MDD ha un ruolo sempre più marginale. Nonostante ciò, il vero cambio di questi anni è determinato dalle evoluzioni compiute dal canale specializzato: i drugstore. Se i discount sono la novità del mercato, con crescite impensabili, investimenti faraonici e conquiste di quote a discapito della concorrenza, i drugstore rappresentano tutto ciò ma con numeri ancor più in ascesa. E siccome la numerica dei punti vendita sta diventando davvero rilevante e la capillarità dell'offerta ai livelli dei discount, è inevitabile che la GDO tradizionale debba ripensare alle sue strategie

Che cosa succede (nel post pandemia) ad una delle categorie più toccate dagli stravolgimenti di questi due anni, la Cura Casa? Il grande comparto ha subito delle forti fluttuazioni, diverse per area e, comunque, non ancora stabilizzatesi. Se alcuni eventi traumatici (come il COVID19) sono fortunatamente passeggeri, è vero anche che possono lasciare una traccia in determinate abitudini di consumo, in questo caso sono state più significative.

I principali Istituti nazionali di Big Data che si occupano di GDO, ovvero IRI e Nielsen, racchiudono in questo vasto ambito merceologico una svariata numerica di comparti merceologici, talvolta lontani tra loro ma che trovano come minimo comun denominatore il posizionamento dell’offerta a scaffale nei supermercati alimentari. Peraltro è bene ricordare che il mondo dei Drugstore assume un peso decisamente rilevante nelle vendite che i supermercati devono assolutamente considerare nel calibrare la loro offerta. L’elemento di servizio (funzione ricoperta dalla categoria nei punti vendita della GDO inclusi i discount) nel drugstore si trasforma in core business e la variabile determinata dall’incredibile numerica di negozi che esistono in Italia nel mondo della cura casa e cura persona non può più non essere calcolata nella costruzione delle strategie di vendita.

Un esempio delle forze in campo: alla fine del 2021 i canali super+iper+superette hanno chiuso in negativo rispetto all’anno precedente (-1%), risultato considerato più che soddisfacente dati gli eventi. Il mondo drugstore nel 2020 visse un periodo di crisi nei mesi del lockdown a causa delle locations spesso fuori dei centri abitati, ma seppero chiudere l’anno con una crescita del +6,4%, contro il +2,8% dei super+iper+superette e contro il 8,7% dei discount. Alla fine del 2021 i drugstore hanno ulteriormente incrementato il fatturato del +5,2%, contro il +0,6% dei discount.

A parità di rete (quindi escludendo la variante delle nuove aperture, che sono considerevoli) il fatturato dei drugstore nel 2020 è comunque cresciuto del +3,6% e nel 2021di un ulteriore +2,4%.

Insomma tutto ciò per spiegare che le strategie dei canali alimentari, alla luce di queste crescite, devono per forza di cose essere aggiornate.

Entriamo ora nel merito dei numeri delle vendite in GDO.

Nell’anno terminante ad Aprile 2022 il mercato di riferimento (I+S) ha comunque veicolato un fatturato che ha superato i


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Fondatore e Amministratore della Netbound, società specializzata nel management consulting indirizzato al Retail ed all’industria alimentare, è appassionato del commercio in tutte le sue forme. È stato membro del CdA ed Amministratore Delegato di società operanti nella produzione e distribuzione di beni di largo consumo. Ha viaggiato in Europa e negli Stati Uniti (dove ha risieduto) per analizzare le formule di retail con le migliori performance. e-mail: m.schiraldi@netbound.net