“Stiamo cercando di presidiare appuntamenti come questo perché in un periodo come quello che stiamo vivendo la nostra proposta, se raccontata in un certo modo e compresa, può assumere un significato completamente differente e rilevante”. È quanto afferma Gianfranco Delfini, direttore marketing di Clai (Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi), a margine di Marca tenutasi a Bologna Fiere nei giorni scorsi. Tornato in presenza dopo l’edizione digitale del 2021, l’evento ha coinvolto circa novecento espositori e molti buyer provenienti da oltre venti nazioni, dando un importante segnale di ripartenza a tutto il settore del food ma anche di packaging, cura della casa e della persona. Un’occasione per la cooperativa emiliana per presentare i propri salumi e i prodotti più rappresentativi, comprese le carni fresche e i formaggi. “Un’edizione particolare – sottolinea Delfini – perché eravamo abituati a viverla ad inizio anno con una prospettiva di dodici mesi e un respiro completamente diverso mentre stavolta si è tenuta nella settimana di Pasqua”.

Era stata preceduta da un’atmosfera di estrema prudenza ma come è stata la vostra esperienza a Marca 2022?

Lo scetticismo iniziale è durato poco perché abbiamo avuto una buona affluenza al nostro stand. Siamo stati soddisfatti sia degli ospiti che delle visite che abbiamo ricevuto. Seppur con una soluzione logistica e aspettative diverse possiamo dire che per noi è stata una fiera positiva. Il senso della nostra presenza è stato anche quello di mostrare chi siamo veramente e cosa c’è dietro la nostra proposta. Veniamo infatti dal 2020 in cui, nel pieno del lockdown, abbiamo deciso di avviare un rebranding che stiamo proseguendo con impegno per comunicare l’attenzione, la qualità e l’impegno che compongono ogni singolo prodotto e la strada fatta dall’azienda per arrivare a questo tipo di proposta che nel corso della fiera abbiamo illustrato agli operatori del mercato.

Come siete arrivati a Marca dopo un 2021 delicato per tutti e un nuovo anno che si è aperto all’insegna dell’incertezza?

Dopo aver faticato un po’ in precedenza l’anno scorso si è chiuso bene, ci siamo confermati un’azienda in crescita con un marchio al centro dell’attenzione che sta incrementando le proprie quote di mercato. Discorso che vale anche per Zuarina, il nostro prosciuttificio di punta, che sta rappresentando un punto di forza anche per il nostro posizionamento. Le prospettive sembrano buone anche per il 2022: i primi tre mesi con Zuarina sono andanti bene mentre con Clai stiamo invece soffrendo un pochino sui margini nonostante numeri e distribuzione ci siano e i clienti siano aumentati. Avendo un prodotto da posizionamento medio alto, e una filiera comunicativa che non sempre riesce a ad arrivare al cliente motivando un certo tipo di proposta, diventa difficile sostenerne la vendita. I budget sono comunque in crescita e puntiamo a soddisfarli.

Quali sono dunque le strategie a breve e medio termine?

Parteciperemo ad altri eventi e manifestazioni come Cibus e Identità Golose, proprio nella logica di andare a raccontare al trade, agli interlocutori e all’ho.re.ca di qualità chi siamo e cosa facciamo. In fondo anche gli ultimi tre mesi se non avessero subito ad esempio la turbativa dei costi crescenti, sarebbero andati molto bene come sviluppo di quote di mercato, chili, volumi e clienti.