
Il gruppo Alì è un’azienda storica che appartiene alla centrale Selex sin dagli anni ’70, quando la famiglia Canella, proprietaria del gruppo, e già famosa nel ramo immobiliare, decideva di intraprendere anche il percorso della moderna distribuzione.
Oggi il gruppo è sempre guidato dalla famiglia dove le giovani generazioni, oramai adulte, hanno portato l’azienda a dimensioni che superano il miliardo di euro di ricavi, aprendo negozi nuovi anche allontanandosi dalla città di origine, Padova, per arrivare a sud in Emilia Romagna e, verso ovest, nella città di Verona.
Nel 2020 l’azienda ha fatturato a Bilancio 1,149 miliardi di euro facendo, così, un balzo in avanti eccezionale sul 2019 (+7,9%) che si era chiuso con un fatturato pari a 1,065 miliardi. Negli ultimi cinque anni l’azienda è sempre cresciuta, sebbene piuttosto in linea con la crescita del mercato in generale. La pandemia ha, invero, notevolmente supportato la crescita dei suoi ricavi grazie soprattutto alle eccellenti prestazioni delle storiche posizioni presenti in città a Padova.
Qui sotto vi sottoponiamo l’evoluzione del fatturato dal 2016 al 2020 del gruppo Alì estrapolate dalla nostra piattaforma di BENCHMARK ON LINE di GDONews riservata agli abbonati PREMIUM.
Nella tabella sotto si può verificare il trend dei ricavi nel quinquennio 2016-2020
La crescita negli ultimi 5 anni è stata fondamentale per l’azienda che, partendo da un fatturato di 960 milioni di euro, ha toccato 1,150 miliardi circa nel 2020.
Un dato meno positivo è quello riferito al trend EBITDA del quinquennio: infatti ad una crescita dei ricavi pari al 19,90% nel periodo indicato è corrisposta una men che proporzionale crescita del suo EBITDA, pari al 9,31%.
Nella tabella sotto è interessante il confronto tra la redditività ed i ricavi: nessuno nutre il dubbio infatti che non si tratti di un’azienda eccellente, Alì è una realtà molto sana e profittevole, ne è prova il quadrante qui sotto
Gli ultimi cinque bilanci hanno visto i risultati aziendali posizionarsi tutti nel quadrante più nobile, quello che rappresenta le aziende che crescono sia nei ricavi che di marginalità. E’ curioso notare come sia stato il 2018 il miglior anno dell’azienda, in termini di qualità della crescita, mentre il 2019 ha corrisposto con un periodo in cui i ricavi avevano realizzato una buona crescita, mentre i margini non si erano espressi con la medesima evoluzione.
I risultati operativi
L’EBIT Margin di Alì è notevolmente superiore alla media nazionale del settore GDO, ed è interessante notare che il suo miglior risultato lo ottenne nel 2016 quando l’indicatore arrivò a segnare il 7%. Gli anni successivi, pur importanti per la crescita aziendale, hanno sempre prodotto costi superiori agli anni precedenti, abbassando costantemente il margine operativo, sino al 2020 quando sia i ricavi che i profitti hanno ricominciato a volare ancora più in alto.
Per concludere, la nostra piattaforma ci permette di mettere a confronto sino a 10 imprese contemporaneamente: abbiamo fatto l’esercizio di paragonare nel quadrante che mette in relazione ricavi e redditività, sia il gruppo Alì che due sue concorrenti dirette: Unicomm e F.lli lando, nel periodo 2016-2020. Ecco il risultato
Si tratta di tre eccellenze del mercato, tutte molto vicine e direttamente concorrenti e tutte presenti nel quadrante.
Qui sotto è a disposizione degli abbonati Premium il file PDF che indica l’evoluzione delle prestazioni di bilancio del gruppo Alì con ulteriori indicatori nei cinque anni di analisi, quali: PROFIT MARGIN, ROI, ROE, Tempi medi di giacenza scorte, Tempi medi di incasso, Tempi medi di pagamento, Mezzi propri/attivo, Debiti finanziari netti/Ricavi, Debiti a Breve/Ricavi e tutti gli stati patrimoniali.
