Il consumatore sta cambiando, complice anche la situazione di emergenza sanitaria che ha portato ad un forte incremento delle vendite in GDO nella prima metà dell’anno, e con la seconda ondata in corso, ad un ulteriore incremento.
In tale contesto il consumatore deve trovare nei consumi casalinghi la miglior gratificazione, e questa si ottiene maggiormente in coincidenza con una strategia di vendita nuova ed aggiornata. I vini rappresentano un driver eccezionale negli aggiornamenti assortimentali.
In tale contesto l’offerta dell’azienda Sensi si pone come un utile punto di appoggio per la GDO, grazie alla capacità di aggiornare e innovare la sua proposta con una sensibilità sempre orientata al consumatore e alle sue esigenze.
Intervistato sulle proposte presenti e future Massimo Sensi, direttore commerciale dell’azienda, sottolinea la necessità di proporre prodotti sempre più amati e richiesti dai consumatori.
“La nostra linea green è sempre più apprezzata dai consumatori perché il concetto di sostenibilità è ormai una scelta etica e condivisa da chi acquista il vino. Così ci teniamo a proporre etichette come il nostro Chianti Biologico Campoluce e anche prodotti dedicati a una nicchia particolare ma sempre più attenta alla salute e all’ecologia. Abbiamo tracciato questa strada già da molto tempo, convinti che il futuro andasse in direzione della sostenibilità, proponendo prodotti in cui crediamo come il Vegante, Chianti vegano ed ecologico, e il Ninfato, il nostro senza solfiti”.
In cantiere però ci sono anche nuove proposte, autoctoni meno conosciuti del territorio, ma che racchiudono una storia e una qualità importante in grado di supportare il retailer a rendere ancora più profondo e diversificato il suo lo scaffale, che oggi si avvicina sempre più al concetto di enoteca grazie a una qualità crescente.
“Lo scaffale della Gdo ormai ha una profondità eccezionale, una grande varietà che rispecchia le esigenze di un consumatore sempre più consapevole e curioso. Così, ci piaceva l’idea di recuperare varietà del luogo come il Pugnitello e il Ciliegiolo, per molto tempo dimenticate e oggi finalmente riconosciute. Il Pugnitello è un vino tosto, selvaggio e croccante che mi ha subito conquistato, ha stoffa e carattere. Il Ciliegiolo invece mi ha affascinato per il suo gusto di ciliegia che collima perfettamente con il gusto internazionale di alcuni consumatori più giovani e di alcuni paesi per cui ritengo che investiremo sempre di più in questa direzione”.
“La Gdo oggi più che mai ha una grande opportunità – conclude Massimo Sensi – l’insegna può avere un ruolo unico di comunicazione della cultura del vino. Può rinnovare l’attenzione dei consumatori affezionati dando loro nuovi stimoli non solo con promozioni o gadget regalo, ma insegnando loro a bere proponendo vini diversi. Può inoltre richiamare nuovi consumatori che fino ad oggi si rivolgevano alla ristorazione attraverso vini unici, diversi, curiosi, stimolandoli ad affrontare una sfida educativa anche nell’atmosfera casalinga, facendo scoprire loro il mondo vitivinicolo italiano. Per fare questo servono buyer lungimiranti e aziende capaci, in grado di confermare, vino dopo vino, la fiducia del consumatore”.